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L’Europa delle schiave del sesso

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La sede dell'Interpol a Lione. Foto: Massimiliano Mariani“Le migliori sono quelle di 20 anni. Si vendono bene anche quelle di 14, ma sono imprevedibili e capricciose. Poi, più sono giovani e più elevate sono le pene cui si va incontro se si viene scoperti.

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“Le migliori sono quelle di 20 anni. Si vendono bene anche quelle di 14, ma sono imprevedibili e capricciose. Poi, più sono giovani e più elevate sono le pene cui si va incontro se si viene scoperti. In genere possono soddisfare anche 40-50 clienti in otto ore. Per portarle dentro, basta avvicinarle con una bella macchina, eleganti, offrire una serata in discoteca a Bucarest, un bel vestito, giurare loro amore eterno e sono tue. La vita fatta di shopping e bei ristoranti è ciò che le spinge a lasciare famiglia e paese, soprattutto nei villaggi dell’entroterra, dove le giovani non sono istruite e non hanno futuro. Loro non lo considerano neanche un lavoro, ma un passatempo che consente una vita agiata. Se poi si dimostrano riluttanti, arriviamo al ricatto dicendo che abbiamo filmato gli incontri e li mostreremo a tutto il paese, cosicché la loro vita non potrà continuare fra quella gente, perché saranno additate ed emarginate”. A parlare di tutto questo è un trafficante di schiave incontrato in Romania da alcuni giornalisti.
“I loro redditi sono tali che riescono a mala pena a spendere il 10% dei guadagni. Quando cominciano a dare segni di stanchezza vengono vendute ad altri trafficanti. Se sono molto utilizzate si può ricavare circa 800 euro, ma se sono ancora molto piacenti valgono dai 2.000 ai 4.000 euro. Ad un certo punto viene loro proposto di andare a svolgere «il mestiere» in Italia o in Germania, dove si guadagna molto di più e così ci trasferiamo nei vari paesi europei…” – conclude l’uomo.
Myria Vassiliadou, coordinatrice della lotta al traffico degli esseri umani per conto dell’Unione Europea, afferma che esistono leggi chiare in merito al problema, leggi che dovrebbero essere recepite ed applicate da tutti gli Stati membri. Purtroppo però è molto difficile stare dietro alle attività criminali che sono ben organizzate anche in relazione alla facilità di comunicazioni esistenti. Spesso sono addirittura formati da piccoli gruppi di famiglia che operano in maniera capillare ed è molto difficile scoprirli. Il modo migliore per sconfiggere il fenomeno sarebbe quello di ridurre la domanda.
Glyn Lewis, Direttore Unità Interpol dedicata all’analisi del Crimine Specializzato, dichiara che l’apertura delle frontiere dell’area Schengen ha favorito lo sviluppo delle attività criminali in genere. Esistono norme precise e severe riguardo alla tratta delle schiave del sesso, ma sono di difficile applicazione per la facilità degli spostamenti. Dovrebbe esserci un contributo delle compagnie aeree, ferroviarie e marittime, ma anche in questi casi sarebbe molto complicato riconoscere i trafficanti e le ragazze. Dovrebbero essere fornite a tutti, indicazioni precise per l’individuazione delle persone, ma ancora purtroppo non siamo a questi livelli ed il fenomeno è in grande espansione.

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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::287::/cck::

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