Cultura

I presepi illuminano il Natale brasiliano

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Presepio napolitano. Foto Museu de Arte e Sacra de São Paulotraduzione Giuliana Giannessi
Nel mese di dicembre, diverse città del Brasile mostrano, come centro delle celebrazioni natalizie, un simbolo dell’eredità collegato a San Francesco d’Assisi: il presepio,

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traduzione Giuliana Giannessi
Nel mese di dicembre, diverse città del Brasile mostrano, come centro delle celebrazioni natalizie, un simbolo dell’eredità collegato a San Francesco d’Assisi: il presepio, che ottiene importanza a partire da numerose mostre, come quella organizzata dai frati francescani di San Paolo, che presenta al pubblico 64 collezioni, di cui 26 presepi completi, 25 miniature, sei rappresentazioni della Fuga in Egitto e sette rappresentazioni della Sacra Famiglia.Presepio Convento São Francisco. Foto Convento São Francisco – São Paulo
La mostra, montata nel Convento di San Francesco nel centro storico della città, è già divenuta una tradizione, ormai prossima alla sua 25ª edizione. “Nel Presepio quello che vale è la bontà, la semplicità. Ciò che Dio è e quello che Lui ci offre “, afferma il parroco del convento, Frate Luis Henrique Aquino. “Il presepe ci insegna a sentirci liberi dai pesi della vita complicata di cui molte volte ci circondiamo. Il presepe ci fa innocenti, ci sentiamo amici e fratelli. Chi si avvicina al presepe sente bruciare dentro di sé un fuoco di amore puro, e si sente illuminato, e si lascia illuminare da Dio, lascia illuminare la sua vita, che è una misteriosa avventura. Lui fa sì che ognuno di noi possa sentire quanto Dio ci ama, e quanto Lui si avvicini a noi, Lui ci viene incontro”.
In quella che è la principale città del Brasile, il Museo di Arte Sacra promuove anche mostre in questo periodo dell’anno, approfittando di un tesoro della collezione: il grande presepe napoletano (XVIII secolo), che è formato da 1620 pezzi e si estende su una superficie di oltre 10 metri quadri. La sala a lato riceve la mostra “Presepe di Carta – Collezione Celso Battistini Castro Rosa”. Ci sono 150 presepi di carta della collezione privata di Castro Rosa – la maggior parte dei quali provenienti dalla Germania e stampati tra il 1890 e il 1940.
Presepio di Carta (Foto Museu de Arte e Sacra der São Paulo)Molto rari, questi presepi di carta, ripiegabili, antichi e ben mantenuti, costituiscono la più importante raccolta che attrae interessi da parte dei collezionisti di tutto il mondo, lasciandosi alle spalle la fama di “presepi dei poveri” – divenuti noti in questo modo dopo che Giuseppe II, imperatore d’Austria, nel 1782, vietò di montarli in quanto rappresentavano la nascita di Cristo. Dipinti sulla carta e ritagliati, questi presepi sono passati dalle chiese, dai palazzi e da luoghi pubblici alle famiglie e alle loro case, ricreando la scena della Natività, quindi, per i poveri, per la gente comune.
Sotto l’influenza della tradizione barocca del teatro, tra i secoli XVII e XVIII, gli abitanti delle città più ricche in Italia ed in Austria contrattavano artisti per dipingere figure bibliche su carta. Però, l’apice dei presepi di carta ebbe inizio solo alla metà del XIX secolo, in concomitanza con lo sviluppo della litografia – per l’epoca, un nuovo processo di stampa.

 

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::autore_::di Eduardo Fiora::/autore_:: ::cck::302::/cck::

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