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“Madonne” italiane nella più grande città del Brasile

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MASP San Paolo: Madonne. Da sinistra Bellini, Botticelli, GiampietrinoTraduzione di Giuliana Giannessi
San Paolo (Br). Tempo di Natale. Tempo di simbolismi che toccano il cuore: presepi, immagini della Sacra Famiglia e della Vergine Maria, che reggono sulle braccia il Bambino Gesù.

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Traduzione di Giuliana Giannessi
San Paolo (Br). Tempo di Natale. Tempo di simbolismi che toccano il cuore: presepi, immagini della Sacra Famiglia e della Vergine Maria, che reggono sulle braccia il Bambino Gesù. Nelle principali gallerie del mondo, uno dei gioielli più ammirati dai turisti fa venire alla mente il periodo natalizio: le “Madonne”, immortalate sulle tele di molti artisti del Rinascimento e del Barocco.
La collezione del Museo d’Arte di San Paolo (MASP), uno dei luoghi della città più grande e più importante del Brasile, accoglie preziose “Madonne” disegnate da brillanti pittori del Rinascimento italiano: Botticelli, Bellini e Giampietrino.
Il MASP conserva il bellissimo ovale (tempera su legno), eseguito da Sandro Botticelli e dal suo atelier (Bartolomeo di Giovanni e Raffaellino Carli) tra il 1490 e il 1500. In origine, la tela decorava il Palazzo Capponi (Firenze), progettato da Lorenzo de Bicci nel 1410, commissionato da Niccolò da Uzzano. Nel XIX secolo, l’ovale passò ad integrare la collezione privata del ricco mercante inglese Thomas Blayds a Liverpool. Posteriormente l’opera è stata venduta a Lord Wigan, Conte di Crawford e Balcarres, rimanendo in Inghilterra. Nel 1947 acquisita dal MASP con i fondi donati da Lady Junqueira.
Il dipinto “Vergine che allatta il Bambino e San Giovanni Batista, bambino in adorazione” proviene dalla collezione Simonetti, dello Studio d’Arte Palma di Roma ed era appartenuto a Tereza Bandeira de Mello e Silverio Ceglia nel 1947. Tra il 1500 e il 1520 è stato attribuito all’artista Giovanni Pietro Rizzoli lombardo, detto Giampietrino, allievo di Leonardo da Vinci. Il tema scelto dall’artista, cioè la Madonna che allatta il Bambino, (Virgo Lactans) già era apparso in una rappresentazione del II secolo nella catacomba di Priscilla.
Un altro capolavoro del Rinascimento italiano presente nell’acervo MASP è “La Vergine con il ragazzo in piedi, mentre abbraccia la Madre” (olio su legno, 1480-1490). L’iconografia della Vergine rappresentata a mezzo busto dietro un parapetto è estremamente rara in altri pittori, mentre è quasi una costante in numerose Vergini del Bellini. D’accordo con gli studiosi, secondo un’ipotesi di Goffen (1975), rielaborata da Camesasca (1987), questa variante iconografica deriverebbe dal simbolismo bizantino, attinente originariamente solo alla rappresentazione del Cristo, secondo la quale la mezza figura sarebbe una metafora per suggerire “l’intero aspetto “del divino, come se questa riduzione lo adeguasse all’intelligibilità umana.

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::autore_::De Eduardo Fiora::/autore_:: ::cck::324::/cck::

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