Società

Una famiglia numerosa

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Children of John Harshenberger, Mennonite farmer. Sheridan County, Montana. Author Russell Lee, for the U. S. government.Tutto cominciò davanti ad un banco del pesce nel bresciano, era il 2006, quando due genitori che non si conoscevano, scuotevano la testa davanti ai prezzi troppo alti per le tante bocche da sfamare che li aspettavano in casa.

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Tutto cominciò davanti ad un banco del pesce nel bresciano, era il 2006, quando due genitori che non si conoscevano, scuotevano la testa davanti ai prezzi troppo alti per le tante bocche da sfamare che li aspettavano in casa. Questa constatazione fece avvicinare i due uomini e nacque cosi l’Associazione nazionale delle famiglie numerose e ora conta 120mila iscritti.
Per Carl Marx i figli erano l’unica ricchezza dei poveri, per la Chiesa erano il frutto della Provvidenza e oggi per la nostra società sono, purtroppo, solo un peso.
Il nostro modo di vivere è sempre più egoistico, legato alla quotidianità senza una visione del futuro e i figli, visti in quest’ottica, sono solo un peso o, peggio, frutto di incoscienza, mentre dovremo guardare a queste famiglie con grande rispetto perché, nonostante tutto, ancora credono in un domani e nella solidarietà.
La famiglia Grieco, ad esempio, aveva già tre figli e una situazione economica non certo benestante, ma dignitosa, quando hanno pensato di adottare una bambina, Silvia, che li aveva commossi leggendo la sua storia.
Rifiutata dalla madre in ospedale appena dopo il parto perché affetta da una grave patologia che le deturpava il volto, i Grieco sono riusciti non solo ad adottarla, ma, grazie ad altre famiglie amiche, dopo dodici interventi chirurgici e numerosi e faticosi viaggi all’estero, ora Silvia ha recuperato buona parte delle sue funzionalità.
La scorsa domenica 28 dicembre, festa della Sacra Famiglia, papa Bergoglio ha ricevuto nella sala Paolo VI, provenienti da tutta Italia e dall’estero, circa settemila famiglie ricordando ai politici quanto poco si fa per loro che in una nazione dalle culle sempre più vuote danno una speranza al futuro.
Cinquant’anni dopo Paolo VI, un pontefice torna a rivolgere un discorso alle famiglie numerose e lo fa in una stagione di inverno demografico”.
Parla Mario Sberna, uno dei due genitori bresciani che abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo, che di figli ne ha avuti tre e due ne ha adottati. “Quello di Bergoglio – prosegue – è un gesto d’attenzione per una realtà ormai marginale ma necessaria. Quando ci fu l’incontro con Montini – spiega – in Italia c’erano tre milioni di coniugi con più di quattro figli, ora sono meno di duecentomila. Serve un’inversione di tendenza perché investire nei figli significa generare futuro, anche se le famiglie numerose devono fare i conti con la realtà: purtroppo, oggi i figli generano povertà“.
Un accusa gravissima che porta solo molto dolore a chi crede nella famiglia non solo come un bene sociale, ma come una ricchezza di valori.
Emerge da un sondaggio promosso dall’associazione che al 51% di genitori o figli di famiglie numerose, è capitato non solo di sentirsi, ma di essere effettivamente discriminati: come le dimissioni in bianco firmate all’atto di assunzione e operative alla nascita di un figlio, difficoltà nell’ottenere permessi per motivi familiari; gli hotel, i ristoranti o i musei vietati ai passeggini, per non parlare delle tariffe o alle agevolazioni che parificano le famiglie extra large ad un single. “Siamo famiglie normali – è la loro rivendicazione – eppure veniamo percepiti come mosche bianche: santi o eroi per alcuni, incoscienti o sprovveduti per altri“.
Dal mondo delle istituzioni, invece, tutto tace, mentre l’Associazione chiede almeno l’appoggio per un progetto di legge che “in continuità con l’articolo 31 della Costituzione, prevede un reale sostegno alle famiglie”, faciliti almeno al capofamiglia l’accesso al mondo del lavoro e istituendo un contributo di tre anni a fini pensionistici per le mamme di figli numerosi, senza contare la possibilità di introdurre sconti per trasporti e musei e un ticket sanitario che tenga conto dei carichi familiari.
Certo non si risolve così il problema del banco dei pesci, accennato all’inizio del nostro articolo, ma sicuramente sarebbe già una svolta concreta.

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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::336::/cck::

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