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Il diavolo, se lo conosci lo eviti

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Sempre di più, in questa società laicizzata, la presenza del diavolo è oramai fuori moda. Parlare dell'”Antico Nemico” è indice di superstizione e di paure represse che oggi si possono risolvere senza violenti esorcismi, in modo pratico, con delle semplici sedute dallo psicologo.

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Sempre di più, in questa società laicizzata, la presenza del diavolo è oramai fuori moda. Parlare dell'”Antico Nemico” è indice di superstizione e di paure represse che oggi si possono risolvere senza violenti esorcismi, in modo pratico, con delle semplici sedute dallo psicologo.
Eppure, nonostante tutto, Belzebù, Satana, Asmodeo, Lucifero continuano a far paura nel profondo dell’inconscio umano, anche perché, non solo nella religione cattolica, essi sono realtà presenti, anche se con altri nomi, ad ogni latitudine ed in tutte le realtà spirituali.
Ha suscitato una certa meraviglia, pertanto, che proprio il papa più moderno e rivoluzionario che forse la Chiesa abbia mai avuto, papa Francesco, abbia parlato più volte di questa verità demoniaca riportata nei Vangeli e, dunque, degna di fede.
A questa generazione – ha detto il papa– hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui“. Parole forti che dimostrano la presenza reale del male che lavora dietro le apparenze della vita. Bergoglio, in varie circostanze, lo ha descritto come: “il bugiardo, padre dei bugiardi, il padre della menzogna” ed ancora “Il diavolo non ci butta addosso fiori, ma frecce infuocate per ucciderci“.
Come vincere allora il Male?
Il rimedio, secondo Francesco, è quello affermato da sempre dalla Dottrina, la fede con la consapevolezza che “la vita sia una milizia“.
La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché “quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”.
Non è, dunque, un semplice scontro, è un combattimento continuo. Per il papa il demonio non è un mito, tutt’altro, è una persona reale, è “Il principe di questo mondo“.
Seguendo queste affermazioni papali, si è svolto recentemente, ai primi di questo mese di febbraio, a Palermo, un incontro con quaranta esorcisti provenienti da ogni parte d’Italia.
Il convegno per la peculiarità dell’argomento si è svolto a porte chiuse, ma qualcosa è pur tuttavia trapelato. Il diavolo, hanno detto i convenuti, ormai si nasconde nelle sette segrete, nelle logge massoniche e, seguendo le mode più recenti, anche nei segreti di Scientology.
Se questo riguarda il mondo fuori dalle nostre case, il pericolo più grave lo abbiamo invece proprio nella nostra intimità: nel computer. Per la sua accessibilità chiunque ne possiede uno, giovane o vecchio, è letteralmente investito da una miriadi di messaggi satanici che si trovano su internet, senza alcuna censura: dalle messe nere, alle invocazioni infernali per arrivare ai sortilegi come le pratiche di Woodoo, ormai praticate come un gioco specie dai giovanissimi.
Piazzare, così, gli spilli su una bambola di pezza per il maleficio “È roba stomachevole suggerita ai giovani per vendicarsi di un torto contro il direttore di reparto o contro la ragazza che ti ha fregato il fidanzato – afferma padre Benigno, tra i partecipanti all’incontro di Palermo – Ecco una porta del male che, socchiusa, il diavolo poi apre entrando nella mente e nel cuore dei singoli. Tutti a rischio perché queste schifezze le vendono pure nei mercati e nei centri commerciali“. La soluzione a questo mal costume è affidarsi agli strumenti che la Chiesa ci offre, prima fra tutti proprio gli esorcisti che conoscono bene come individuare il male anche nelle persone che non ci si aspetterebbe mai di incontrare.
Si affaccia nella nostra vita anche con sembianze di una persona gentile promettendo guarigioni e soluzioni, insomma, un diavolo imbroglione da stanare e starne alla larga perché Egli è furbo e sa come poterci far del male, l’importante, riportando ancora le frasi di papa Bergoglio: “Con il principe di questo mondo non si può dialogare. Il dialogo è necessario fra noi, è necessario per la pace, è un atteggiamento che dobbiamo avere tra noi per sentirci, per capirci. E deve mantenersi sempre. Il dialogo nasce dalla carità, dall’amore. Ma con quel principe non si può dialogare; si può soltanto rispondere con la parola di Dio che ci difende”.
Il Papa ci mette dunque in guardia, bisogna imparare a riconoscere la sua seduzione e a difendersi dai suoi attacchi con fede e umiltà solo così l’aiuto di Dio non mancherà certamente. Per i più scettici però questo ritorno al demonio è sintomo di una società malata, disorientata e psicologicamente indifesa e non è certo il ritorno ad un nuovo Medioevo che si possono risolvere questi problemi.
Ennio Flaiano che conosceva bene la natura degli uomini, specialmente di noi italiani, soleva dire a proposito del demonio che:” Per gli italiani l’Inferno è quel posto dove si sta con le donne nude e con i diavoli ci si mette sempre d’accordo“.

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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::439::/cck::

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