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Luca De Filippo frequentava abbastanza regolarmente d’estate fino a qualche anno fa la nostra costiera, aveva infatti molti amici a Positano dove era praticamente di casa.
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Luca De Filippo frequentava abbastanza regolarmente d’estate fino a qualche anno fa la nostra costiera, aveva infatti molti amici a Positano dove era praticamente di casa. Come anche il padre, il grande Eduardo, che aveva comprato l’isolotto dell’Isca vicino a Nerano.
E come il padre era amico di Leonide Massine, anche lui lo era del figlio di quest’ultimo Lorca, proprietario dell’altra Isola della costieri, I Galli.
La sua presenza era sempre una cosa piacevole, confortante ed amichevole.
La comitiva dei napoletani residenti a Positano era all’epoca molto numerosa e divertente e lui ne era un rappresentante molto qualificato e apprezzato, d’altronde era depositario di una cultura di vita napoletana senza eguali.
Negli ultimi anni la sua presenza si era molto diradata, il lavoro, la sua nuova famiglia e l’hobby del golf lo portavano altrove.
La sua improvvisa scomparsa ha rattristato molto i nostri cuori e non conosco persona alcuna che non lo ricordi con simpatia e ne rimpianga la presenza. Io ho bene in mente l’ultima volta che lo vidi. Era con la sua compagnia a Piano di Sorrento e dava una commedia di Eduardo e dopo il teatro andammo, insieme alle nostre signore, a mangiare una pizza. Fra le altre cose si parlò della morte, anzi, di cosa si discute quando una persona muore. E lui disse: quando qualcuno muore tutti chiedono quanti anni aveva la persona scomparsa e di cosa fosse morta, di quale malattia. Ma la risposta dovrebbe essere che è morta di Morte! Questa parola dice tutto, include tutto!
Io ero abbastanza perplesso da queste parole, ma ora che lui non c’è più mi consola ricordare che non sia morto di malattia ma semplicemente perché è arrivata la Morte a prenderlo e portarlo con sé.
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::autore_::di Mario Attanasio::/autore_:: ::cck::938::/cck::