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Montescaglioso

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Panorama di Montescaglioso di Michele Giannotta
“Mons Caveosus (terra ricca di caverne) o Scabiosus (territorio spoglio e aspro)”, sono queste probabilmente le origini del nome Montescaglioso, un comune in provincia di Matera che, solo il 9 gennaio del 2004, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha insignito del titolo di Città.

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“Mons Caveosus (terra ricca di caverne) o Scabiosus (territorio spoglio e aspro)”, sono queste probabilmente le origini del nome Montescaglioso, un comune in provincia di Matera che, solo il 9 gennaio del 2004, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha insignito del titolo di Città.
A questo, nel 2012, si è aggiunto quello di Gioiello d’Italia."Maddonna Murgia" di Franco Caputo - C.E.A MOntescaglioso
Nel XIX secolo, dalla città emigrarono molti abitanti verso l’America e, soprattutto, verso Paterson, una cittadina del New Jersey che conserva stretti legami con Montescaglioso, proprio per la presenza di figli, nipoti e pronipoti di quei giovani o meno giovani che furono costretti a lasciare queste terre per la mancanza di lavoro. Oggi Montescaglioso è il 5° comune più popoloso della Provincia e il 12° della Regione."Montescaglioso - Abbazia di San Michele Arcangelo" di Luca Aless
Terra antifascista convinta, nel 1946 scelse il Partito Comunista Italiano a governare la città, caso più unico che raro in un Mezzogiorno saldamente legato alla Democrazia Cristiana."Montescaglioso - Chiesa Madre" di Luca Aless Questo fu l’esito di molti tumulti scoppiati all’indomani della caduta dell’era fascista, quando i contadini andarono a rivendicare le proprietà dei campi contro un sistema politico feudatario in vigore durante tutto il periodo di “regime”. Dichiarata la fine del fascismo, alcuni contadini sequestrarono il commissario prefettizio e, dopo averlo legato in groppa ad un asino, lo portarono davanti alle forze dell’ordine, per trattare la restituzione delle terre demaniali e dei latifondi, fino ad allora patrimonio di poche famiglie. Per questa “piccola insurrezione” ci furono 21 arresti, ma non si arrestò il desiderio di riscatto da parte dei contadini. Infatti nel 1947 le rivendicazioni assunsero una forte consistenza tale che, dopo il Congresso di Pozzuoli, i contadini tornarono a Montescaglioso decisi a scardinare definitivamente il sistema latifondistico. Nel 1948, in occasione delle elezioni, tornò in paese anche Carlo Salinari, l’organizzatore dell’attentato di Via Rasella che causò la rappresaglia tedesca terminata con l’eccidio delle Fosse Ardeatine."Lottemonte" di Montescaglioso 1949 La lotta per la terra, 1991, Amm.Comunale di Montescaglioso Nonostante il grande impegno del PCI quell’anno la DC ottenne una vittoria schiacciante. I contadini però non si fermarono e, nel dicembre del ’49, organizzarono una rivolta occupando materialmente le terre contese. Il 13 e il 14 dicembre i poliziotti del“Battaglione Pugile”, fatto venire da Bari su ordine dell’allora ministro dell’Interno Mario Scelba, entrarono nelle case dei braccianti “ribelli” e li arrestarono. Quando la folla si presentò davanti alla caserma dei carabinieri per rivendicarne la scarcerazione, vi furono anche dei morti. Un anno dopo i contadini ottennero una piccola vittoria grazie alla Legge Stralcio che aveva l’obiettivo di sancire i principi costituzionali che rivendicavano l’utilità sociale della proprietà privata e la previsione di espropri al fine di una più equa distribuzione della proprietà fondiaria.
Ancora oggi l’agricoltura è la maggiore fonte di occupazione dei montesi che vedono molti dei loro giovani emigrare verso il nord alla ricerca di una vita migliore.
La Chiesa Madre, dedicata a S. Pietro e Paolo, ricostruita nel 1776 in stile barocco; l’Abbazia Benedettina di S. Michele Arcangelo; la Chiesa di San Rocco, in cui sono state rinvenute antiche tombe greche; il Convento di Sant’Agostino e la Chiesa di Santa Lucia, con annesso Convento dei Cappuccini, hanno consentito a Montescaglioso l’appellativo di “Città dei Monasteri”.
I resti del Castello Normanno (in parte demolito e ricostruito nel 1857 in stile medievale); parte delle antiche Torri edificate lungo le mura di cinta; interessanti reperti, come alcuni corredi funerari e una grande necropoli (testimonianza del legame della civiltà montese alla cultura magnogreca), costituiscono una forte attrazione per gli appassionati di archeologia ellenica.
Dopo le lotte contadine e le successive leggi di riforma feudataria, oggi si assiste ad una lenta crescita della produzione agricola, un tempo legata all’impiego della manodopera familiare e, ora, ad un sempre maggiore uso di macchine. Sottolineando l’ottima qualità dei prodotti coltivati, possiamo senz’altro evidenziare l’olio ed il vino che, sapientemente legato al pane e focacce, costituiscono una base dell’alimentazione proposta da questa umile, ma operosa terra lucana.

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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::964::/cck::

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