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ITALIA-IRAN: un’occasione da non perdere

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Hassan Rouhani, in visita ufficiale. Palazzo del Quirinale 25/01/2016. http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=5365
Una visita storica. La tre giorni che ha visto protagonista il presidente iraniano Hassan Rouhani nel nostro paese ha rappresentato un’importante occasione per il rilancio dei rapporti bilaterali tra Italia ed Iran.

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Una visita storica. La tre giorni che ha visto protagonista il presidente iraniano Hassan Rouhani nel nostro paese ha rappresentato un’importante occasione per il rilancio dei rapporti bilaterali tra Italia ed Iran.
Cominciata con l’incontro al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella, nel quale si è discusso dell’instabilità del Medio-Oriente e dell’indispensabile ruolo che l’Iran può esercitare per la pace nella ragione, la delegazione iraniana è stata ricevuta dai massimi rappresentanti dell’economia italiana, sia a livello politico sia economico.
Il nostro paese, anche durante gli anni dell’embargo internazionale, ha tessuto una rete di relazioni privilegiate con la Repubblica Islamica e la fine delle sanzioni, dopo gli accordi di Vienna, può rilanciare la partnership tra le due nazioni.
Sui tavoli delle discussioni ci sono state in particolare le commesse energetiche iraniane da una parte e la tecnologia italiana dall’altra, indispensabile per rilanciare un paese arretrato dal punto di vista infrastrutturale ed industriale.
Già siglati accordi commerciali per quasi 10 miliardi di euro. In prima fila il gruppo Danieli che ha firmato una commessa da 5,7 miliardi per la fornitura di macchine ed impianti che serviranno per la produzione di materiali ferrosi in vari siti iraniani.
Altro grande gruppo italiano beneficiario del nuovo corso di Teheran è Gavio, società specializzata in grandi costruzioni che ha portato a casa contratti da 4 miliardi di euro per il rilancio infrastrutturale del paese, soprattutto nel settore dei trasporti.
Non poteva mancare anche il nostro colosso energetico ENI, in prima fila per una collaborazione con l’ente petrolifero iraniano. L’ad De Scalzi ed il suo omologo persiano hanno chiuso un protocollo d’intesa per la trivellazione di nuovi pozzi in aree ancora non adeguatamente sfruttate dal punto di vista petrolifero.
Ma la tappa significativamente più importante della visita di Rouhani è stata quella in Vaticano, dove Papa Francesco ed il leader iraniano hanno discusso della necessità di maggior dialogo tra le fedi per stemperare le tensioni che infiammano il Medio-Oriente.
Non sono mancate anche le proteste per la visita di Rouhani in Italia. L’Iran d’altronde rimane l’unica teocrazia del pianeta con uno standard inaccettabile per quanto riguarda il rispetto dei diritti civili. C’è poi la questione della pena di morte a destare più di una ragione per una legittima protesta. Nel solo corso della presidenza Rouhani sono state giustiziate oltre duemila persone ed in carcere languono centinaia di intellettuali responsabili solo di aver manifestato opinioni dissenzienti rispetto all’ortodossia vigente.
Per non parlare della condizione femminile, con milioni di donne relegate in una condizione subalterna rispetto a quella maschile. Ragioni validissime per criticare il regime clericale ma insufficienti per fermare gli interessi economici indispensabili per garantire benessere alle popolazioni di entrambi i paesi, come la storia c’insegna.

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::autore_::di Diego Grazioli::/autore_:: ::cck::1034::/cck::

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