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Pannella: mito tra luci e ombre

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Francesco Rutelli (di spalle) al funerale civile di Pannella, Roma, 21 maggio 2016 Di Sergio D’Afflitto, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48935261
Dopo una lunga e sofferta malattia, giovedì 19 maggio è morto ad 86 anni, un mito della storia politica italiana; Giacinto Pannella, detto Marco.

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Dopo una lunga e sofferta malattia, giovedì 19 maggio è morto ad 86 anni, un mito della storia politica italiana; Giacinto Pannella, detto Marco. Pannella al tempo della campagna divorzista Di sconosciuto - L'Espresso, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32335621
Nella sua lunga vita ha incarnato tutto e il contrario di tutto. Sempre presente dove c’era da discutere, da polemizzare o da litigare, conoscitore come pochi della scena mediatica sapeva gestire dai famosi digiuni al cappuccino ai referendum fino ad imbavagliarsi davanti alle telecamere o consumare la droga in maniera plateale facendone spesso uno spettacolo.
Insomma, un fiuto da vero ‘animale politico’ che intuiva concretamente dove stava andando la società, capirne i bisogni, farne sue le esigenze di libertà e schierandosi apertamente contro l’avversario di turno che secondo le battaglie potevano essere, solo per citarne alcune, la partitocrazia, il Vaticano, la famiglia borghese o il sistema carcerario, ma a lui devono tantissimo anche i primi movimenti delle femministe, i nascenti gruppi omosessuali e i reclusi nei manicomi lager.
Fu tra i primissimi a parlare di ecologia, della fame nel mondo e, bisogna riconoscerlo, con grande lungimiranza aveva previsto l’invasione dell’Europa, già trent’anni fa, da parte dei popoli del cosiddetto Terzo mondo se non si fossero sviluppate politiche di sostegno economico e democratico in quei Paesi.Marco Pannella con Emma Bonino e Giovanni Paolo II, durante la campagna contro la fame nel mondo. CC BY 2.0 it, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=817472
Un profeta, insomma, e un provocatore politico nella cui galassia orbitava di tutto e sempre i contrario di tutto, da Cicciolina a Giovanni Paolo II di recente anche papa Francesco, da Domenico Modugno, Enzo Tortora a Toni Negri, da intellettuali come Leonardo Sciascia e Pier Paolo Pasolini per arrivare anche ai ‘fascisti‘ di Almirante passando per i compagni di Lotta Continua, affrontando con coraggio battaglie sui diritti civili che sembravano tra le più improbabili, ma anticipando di decenni ciò che poi diverrà, per gran parte della odierna società, non solo italiana, la normalità.
Fare l’elenco di tutti gli avvenimenti che lo hanno caratterizzato e di tutti personaggi che ha conosciuto, combattuto e alcuni anche creati, ci vorrebbe un intero volume di centinaia di pagine. Oltre sessant’anni di storia politica e di battaglie non si possono certo riassumere in poche righe.
Una battaglia cominciata in terra d’Abruzzo il 2 maggio nel 1930, a Teramo, venendo alla luce in una famiglia benestante con un padre italiano, discendente da una famiglia della borghesia agraria e da madre svizzera.
Il suo vero nome era Giacinto, in onore del prozio, sacerdote e letterato del cattolicesimo progressista, ma usava sempre e solo il suo secondo nome Marco che non venne registrato solamente per un errore burocratico.
La prima ingiustizia della sua vita.Domenico Modugno, Enzo Tortora e Marco Pannella a una manifestazione del Partito Radicale per il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati (1988). Foto di Photographer by Italian Radical Party's News Agency Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33430759
Crebbe in un ambiente bilingue frequentato sia da fascisti che da antifascisti, da ebrei e anche stranieri, formandosi, fin da giovanissimo, alle idee liberali grazie anche allo studio dei testi di Benedetto Croce, suo illustre conterraneo.
Comincia, appena quindicenne, i suoi primi passi nella politica con l’iscrizione all’allora partito liberale e da li lo troveremo ovunque: dalle strade fino al parlamento senza interruzione sviluppando negli anni una capacità camaleontica di stare a destra come a sinistra, allearsi con Berlusconi in una legislatura e in quella dopo con il centrosinistra di Veltroni, senza che nessuno lo trattasse come un voltagabbana. Pannella ad una manifestazione di disobbedienza civile contro il servizio militare obbligatorio Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4638358
Tuttavia, nonostante le tante giravolte politiche e le tante battaglie della cosiddetta società civile, il suo partito Radicale e transnazionale, salvo qualche eccezione, non è arrivato mai oltre il 2 o 3 per cento, ciononostante, come pochi, ha saputo creare una classe digerente e politica che negli anni abbiamo ritrovato in tutti gli schieramenti politici senza alcuna distinzione ideologica.
Ciò che lascia stupiti nella sua ultima fase di vita è l’ossequio che ha avuto proprio dai tanti rappresentanti degli ‘odiati’ partiti che si sono recati nella sua casa romana come in un pellegrinaggio, come a cercare una specie di benedizione laica nel rendergli omaggio.
A leggere e sentire i media in questi giorni è stato un peana sulla sua onestà, intelligenza, coraggio, capacità politica, coerenza, generosità, cominciando, insomma, una vera e propria santificazione dell’uomo dimenticando, come è d’obbligo quando si muore, anche i suoi tanti difetti.
Davanti alla morte bisogna certamente sempre chinare la testa, è una storia umana che se ne va, ma mai chinarsi davanti alle sue idee quando crediamo siano demolitrici del vivere civile.
Pertanto ho provato una grande pena leggendo che, insieme ai politici, anche la stessa ‘chiesa bergogliana’ ha voluto rendergli omaggio, nonostante sia stato per decenni il suo peggior antagonista.Marco Pannella con Luca Coscioni, durante la campagna referendaria sulla procreazione assistita e la libertà di ricerca scientifica (2005). Foto di Associazione Luca Coscioni - DSC05512.JPG, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3673575
Appena ha saputo della sua morte, padre Lombardi, il portavoce del papa, si è affrettato a scrivere un messaggio di cordoglio nel quale scrive tra l’altro testualmente per Pannella “stima e simpatia” aggiungendo poi: “Ci lascia una eredità umana e spirituale importate“, forse padre Lombardi intendeva il divorzio, l’aborto oppure la droga libera o l’ eutanasia?
Non lo sappiamo, solo di sfuggita ha ricordato le posizioni discordanti, per poi subito aggiungere:”non sapeva [Pannella] non apprezzare l’impegno totale e disinteressato per nobili cause“.
Encomi all’illustre scomparso sono stati fatti anche da altri prelati importanti che si sono messi in mostra con sperticate lodi del fu Marco Pannella.
L’indomani della sua morte mi è capitato di ascoltare in televisione alcuni giovani studenti che, con mio grande stupore, di Pannella ne avevano un vaga informazione ed erano anche meravigliati di come stampa e altri organi d’informazione avevano trattato la sua scomparsa, dato che da alcuni anni non era più sulla scena politica e mediatica.
Passerà forse ancora qualche anno e le nuove generazioni di lui ne sentiremo parlare con eco lontano, purtroppo rimarranno, per la sfortuna di questo Paese, molte delle sue idee e delle sue battaglie.

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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::1299::/cck::

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