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Occhiali, quando furono inventati questi meravigliosi strumenti che ci garantiscono la possibilità di vivere serenamente anche quando i nostri occhi sembrano tradirci?
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Occhiali: strumento ottico formato da una montatura e lenti atte a correggere le alterazioni della vista.
Questa la definizione degli occhiali. Ma quando furono inventati questi meravigliosi strumenti che ci garantiscono la possibilità di vivere serenamente anche quando i nostri occhi sembrano tradirci?
I Maya, i Cinesi, gli Egizi realizzarono opere grandiose in molti campi, ma quando si trattò di salvaguardare la vista, si rivelarono impotenti.
Anche Cicerone si lamentava per dover ascoltare i testi a lui indirizzati letti dai suoi schiavi e Nerone addirittura seguiva le battaglie dei gladiatori attraverso uno smeraldo.
Sembra che Tolomeo, già nel 150 d.C. conoscesse le prime leggi sulla rifrazione, ma solo dopo circa 1000 anni i matematici arabi e l’astronomo Alzan formularono le prime leggi sulla rifrazione, essenziale per gli sviluppi successivi delle lenti.
Allora chi ha inventato gli occhiali?
Tralasciando leggende non documentate, secondo le quali il merito va ai cinesi o agli indiani, i primi occhiali furono realizzati con ogni probabilità a Venezia. Si racconta infatti del frate domenicano Alessandro della Spina, del Convento di S. Caterina da Pisa, (morto nel 1313) che “rifece e rese nota l’invenzione che qualcun altro aveva inventato, ma non aveva voluto diffondere”. Il frate, durante un soggiorno a Bologna, aveva conosciuto l’inventore degli occhiali che viveva a Rialto con dei confratelli veneziani. Purtroppo questi avevano avuto ordine tassativo dalla Serenissima di non divulgare il segreto della loro invenzione. Già in alcuni testi delle Arti Veneziane, sin dalla fine del 200, si menzionano gli occhiali come oggetti (roidi de ogli) fabbricati dai vetrai di Murano. Addirittura negli stessi scritti questi si distinguono dalle lenti di ingrandimento (lapides ad legendum).
Per costruire le prime lenti, i monaci italiani usavano un tipo di quarzo chiamato beryl e solo nel 1217 il francescano inglese Oxford Roger Bacon (Ruggero Bacone) fornì la prova scientifica che si potevano ottenere lenti dal vetro tagliato in un certo modo.
Dai laboratori veneziani uscirono le prime lenti a base convessa, tutte uguali, incastonate in supporti di ferro, legno, bronzo o corno. I primi occhiali furono usati solo dai presbiti ed erano unicamente privilegio dei ricchi. In Spagna divennero uno vero e proprio status symbol.
La prima rappresentazione pittorica di un volto con occhiali fu il ritratto di Ugo di Provenza, affrescato nel 1352 nel Seminario di Treviso da Tomaso da Modena.
Purtroppo la pesante montatura tendeva a farli scivolare lungo il naso, scomodi quindi da indossare. Nel 18° secolo apparvero sul mercato i “bordati di Norimberga”, detti anche spaccanaso, una specie di pinza che si appoggiava sul naso stringendolo per impedirne la caduta (comodità fino ad allora ritenuta impossibile).
Verso la fine del 18° secolo, in Francia, apparvero i “monocoli”, occhiali con un sola lente, sostenuta dal muscolo dell’occhio, facile da portare e da togliere.
Solo nel 1878 , in Italia, fu aperta la prima fabbrica, a Calalzo di Cadore, che divenne il “distretto industriale degli occhiali”.
Nei primi del ‘900 gli occhiali acquistarono il loro aspetto attuale, anatomicamente perfetti, divenuti in poco tempo oltre che “correttori di alterazioni visive”, anche eleganti accessori di moda.
Oggi esistono occhiali da vista, da sole, da saldatore, da sub, da giardiniere, da nuotatore. Le lenti bianche o colorate devono essere di buona qualità per non provocare danni alla retina fino alla cecità temporanea.
Se non perfettamente puliti diventano terreno ideale per lo sviluppo di funghi o batteri che possono portare gravi infezioni oculari.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::2311::/cck::