La parola

IMPLOSIONE

• Bookmarks: 22


La parola della settimana

Si potrebbe cominciare con il sottolineare che il termine di questa settimana si qualifichi per la logica dei contrari come l’opposto di esplosione. Ovvero laddove quest’ultima indica una espansione verso l’esterno, l’altra indica invece una sorta di contrazione verso l’interno.
Analizziamo allora, con il dizionario, che cosa si intende con questo vocabolo, prima di collegarci come è consueto con la nostra situazione nazionale.
In fisica, allora, indica il fenomeno che si produce allorché le pareti di un corpo cavo soggette a una pressione esterna superiore a quella interna cedono di colpo, generalmente frantumandosi. Dal punto di vista fisico il fenomeno non differisce sostanzialmente da una esplosione, nella quale il fenomeno si produce perché si ha una pressione interna maggiore di quella esterna; in un caso e nell’altro gli effetti devastatori, a parte quelli dovuti alla proiezione di frammenti delle pareti del corpo esploso o imploso, sono dovuti all’onda d’urto che si desta nell’aria.
Il fenomeno dell’implosione viene utilizzato per comprimere materiali ad alte densità.
In uno dei tipi di bombe a fissione nucleare una sfera cava di plutonio viene fatta implodere dall’esplosione di cariche opportunamente disposte sulla sua superficie esterna in modo da diventare critica (ovvero capace di sostenere una reazione a catena). Nelle armi a fusione l’energia raggiante liberata da un ‘primario’ a fissione viene utilizzata per far implodere un ‘secondario’ contenente materiale fusionabile.
Nella fusione a confinamento inerziale intensi impulsi laser o di radiazione termica (a sua volta prodotta da impulsi laser) fanno implodere un ‘bersaglio’ contenente il combustibile, comprimendolo a densità elevatissime. Sono state ottenute così compressioni di materia solida di un fattore pari a circa 600 (record di compressione in laboratorio).
Si hanno fenomeni simili anche in seguito a cavitazione di un liquido, quando la pressione prima diviene negativa e, in seguito, la cavità prodotta implode, come nel caso in cui sia presente in un liquido un campo acustico di elevata intensità.
In astrofisica, l’implosione viene definita collasso e riguarda stelle di grande massa. Il fenomeno conduce alla formazione di quelle che vengono indicate come supernove, stelle di neutroni e buchi neri.
Esiste anche un valore di implosione nella linguistica e in particolare nella fonetica dove si fa riferimento al rumore caratteristico di una consonante occlusiva articolata in fine di sillaba (come ad esempio la “t”  nella parola inglese sport) e anche al rumore caratteristico di una consonante occlusiva che al momento dell’apertura dell’occlusione comporti, invece di un’uscita, un brusco ingresso d’aria.
Nella tecnica si indica il processo di demolizione di grandi edifici, ottenuto facendo esplodere cariche opportunamente disposte, che causano la caduta quasi verticale delle strutture, senza sostanziale dispersione di materiale nello spazio circostante.
Non sappiamo a quale di queste indicazioni fare riferimento nella nostra analisi, ma certamente è indubitabile che nelle molteplici forme di mutamenti radicali, eclissi e sostanziali autodistruzioni di molte forze politiche, quella che sta colpendo il movimento cinquestelle si avvicini molto al significato base e più condiviso di implosione. Alla pressione esterna del sistema, quello che essi rifiutavano e volevano combattere si contrappone perdendo l’assenza di pressione interna. Le diverse voci, quelle che in altri partiti sarebbero correnti, componenti, nel movimento non hanno mai avuto alcun senso. Se tutti sono portavoce dei cittadini, nessuno è portavoce dei portavoce. Dunque questa assenza di peso specifico ha innescato quello che oggi vediamo: una pulsione irrefrenabile all’autodistruzione, alla catarsi, al rifiuto di quello che il movimento nelle istituzioni sta diventando. Con un’avvertenza: il travaglio forse è serio, almeno a livello personale, ma nella logica “politica” siamo alla contraddizione: si vorrebbe un movimento antisistema come una volta, ma saldamente ancorato alle leve di potere che la presenza nelle istituzioni garantisce.
Una contraddizione, ovviamente, insanabile che ha già visto sfracelli e sconfitte per molti altri attori della politica nazionale ben più attrezzati dei grillini. Per loro però vi è l’aggravante di aver ottenuto il consenso popolare per scardinare i vecchi sistemi corrotti e inefficienti. Quegli stessi che stando al governo hanno utilizzato per rafforzare l’unica linea della quale sono capaci: quella di non decidere e di bloccare il paese lentamente ma progressivamente in direzione di quella decrescita felice sentenziata dal guru. Solo che si può essere felici di decrescere tutti insieme se tutti insieme siamo nella stessa condizione, mentre la realtà italiana è fatta di divisioni e differenze marcate tra nord e sud e all’interno delle stesse aree tra chi ha e chi non ha!
Dunque l’ipotesi del guru appare irrealizzabile e soprattutto insensata come quella di trasformare i viadotti in centri commerciali o altre amenità che solo in una mente comico-tragica può albergare.
Il risultato di questa contraddizione insanabile è che il movimento non ha più forma, non ha più mordente e perde credibilità tra quelli che lo hanno seguito dalla prima ora, ma anche tra quanti hanno dato fiducia elettorale portandolo al governo. Con ciò dando consistenza a quella probabile e dannosa implosione alla quale stiamo assistendo e che difficilmente le “taumaturgiche” virtù del san-guru possono evitare!
Un po’ di umiltà e uno sguardo terra-terra forse sarebbero apparsi più credibili.

di Roberto Mostarda

22 recommended
bookmark icon