Religioni

Ci sarà ancora il Natale?

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Radio Londra e COVID 19. Riflessioni su come cambiano le nostre tradizioni

Ormai sembra di sentire, come i nostri nonni, Radio Londra per sapere se gli alleati stanno avanzando verso Roma e liberarci questa volta non più dai tedeschi, ma da un microscopico virus che ci sta portando alla esasperazione.

Come, allora ascoltiamo i messaggi trasmessi dalla radio alleata, messaggi in codice da criptare non sapendo di preciso quanti infettati ci siano, quanti malati contagiosi, quanti in terapia intensiva e quanti completamente asintomatici, le cifre sono assai ballerine ed ognuno tende a leggere i numeri come vuole con il risultato di tenere nell’angoscia milioni di italiani.

Ed è in questa situazione che l’anno corrente 2020 si sta avviando alla chiusura, portandosi dietro la famigerata pandemia con tutte le conseguenze su vari piani, dall’economico al sanitario dall’ordine pubblico al disaccordo politico e via dicendo.

Il contagio è stato affrontato inizialmente alla bene e meglio, con l’unica possibilità di contrastarlo, ovvero con l’arroccamento, reso meno spiacevole dall’appellativo inderogabilmente inglese lockdown, non essendovi a tutt’oggi un farmaco o un vaccino per combatterlo nel senso veritiero della parola.

Fra i tanti provvedimenti, nell’ambito quindi del prudenziale arroccamento, risalta il proibizionismo esasperato imposto alle cerimonie religiose, arrivando ad una esagerazione tale da non poter persino celebrare la Pasqua e la Settimana Santa, riuscendo così ad interrompere una tradizione quasi bimillenaria, senza almeno un gesto di garbato disappunto della Chiesa, o di una minima ragionevole attendibile opposizione; sono stati inibiti anche matrimoni e, horribile dictu, esequie ai defunti.

Con la fatidica fase 2 si è ripreso a celebrare messe (superata ormai la Pasqua), forzando l’assunzione dell’Eucaristia in mano a mo’ dei luterani, senza considerare che per un vero credente cattolico il Corpo di Cristo è realmente presente nell’Ostia Consacrata e non può certo essere “contagioso” tanto più se distribuito dalle mani di chi ha ricevuto il sacramento dell’Ordine, senza poi considerare la forzatura al sacrilegio di toccarlo con mani non consacrate.

Infatti, l’aspetto più inquietante è che in merito alla Comunione non è stata proclamata una doverosa provvisoria dispensa papale a toccare le particole, con la promessa del ritorno allo status quo una volta che fosse finita la pandemia: tutto ciò fa dubitare che tale uso anticattolico sia destinato a restare fisso nel tempo, forse in vista della possibilità di … “Pandemie future”, se non ad un definitivo allineamento al protestantesimo.

Ma, con l’approssimarsi della fine del corrente anno, oltre all’interruzione degli anelli della catena del tempo della Pasqua, si profila, adesso, quella relativa alla tradizione del  prossimo Natale, dato che i vari proibizionismi anticattolici sembrano indirizzarsi, già velatamente preannunciati, verso le prossime festività natalizie con la scusa di evitare assembramenti  nelle case private,  a Messe Natalizie e via dicendo,  con lo scopo di incollare grandi e piccini davanti ad un televisore da  6  metri quadrati ad assistere ad una  Messa senza alcuna validità reale, ad ascoltare i litigi nei cosiddetti  talk show oppure ad assistere a catechizzazioni forzose trite e ritrite su covid, accoglienza, omosessualità, animalismo, cronaca nera e vari inutili pettegolezzi  fra tè e caffeucci.

Va altresì ricordato che il Natale porta questo nome in quantoè nato Qualcuno; l’albero di natale con le sue renne guidate dal vecchio buon barbone altro non sono che una manifestazione di gioia invernale solamente tutta celtica da aggiungere, casomai, al Vero Natale, quello di Gesù, per accrescerne la gioiosità, ma che non ne è il cuore.

Che ne sarà, quindi, del Natale 2020?

Verrà spaccato anche quest’anello di tradizione quasi bimillenaria? E la Chiesa sarà nuovamente passivamente acquiescente?

Sarà forse necessario pregare in catacomba, mentre le altre religioni la fanno da padrone, sempre, sembra, molto suscettibili e solerti ad “offendersi” per qualsiasi locale bimillenaria espressione di cattolicesimo?  O avremo politicanti, medici e biologi nominati Monsignori?

Stiamo a vedere aspettando, ma decisamente vigili dentro e fuori.

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