Editoriale

Speriamo bene e che il buon senso prevalga

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Ma comunque vada, e comunque la si pensi, credo che dovremmo ringraziare Draghi per avere accettato e Mattarella per averlo proposto, consentendo al Paese di uscire almeno per qualche istante dal grave imbarazzo che ci affligge.

In vero, affligge solo i cittadini, perché di contro chiunque li rappresenti, in ogni campo, non ha più alcun senso del pudore.

Tutti costoro, sembra, vivano nel giardino dei peri; peri dai quali, per ogni tipo di crisi che si presenti – che sia sanitaria, economica, politica, giudiziaria, o che – tutti, dico tutti, fingono di cadere e di attribuire agli altri le proprie colpe.

Denunciano pessime cose, ahimè spesso già note, al fine di tenerne in serbo altre peggiori, all’unico scopo di minacciare e trarne profitto personale.

Cadono così dal pero politici, economisti, magistrati, sanitari, giornalisti, pseudostorici, e chi più ne ha più ne metta.

Malgrado sia palese che l’unico vero motivo di scandalo risieda, nella migliore delle ipotesi nella lotta per il potere, e nella peggiore in quella per il vile danaro.

Cara Patria, ma che t’hanno fatto? E noi, inutili inermi cittadini, che possiamo fare per te? Usque tandem …

Eppure, allo stato non possiamo che attendere; vedere se riescono a mettersi d’accordo, se non per dignità o carità di patria, almeno per convenienza.

Vediamo se, allo scopo di mettere mano sulla spartizione dei soldi presi in prestito, riescano a mettere insieme quel minimo di consenso che ci permetta di passare il guado.

Stiamo a vedere sapendo che non tutto il male viene per nuocere.

D’altronde, ahimè vi sono posti in cui va molto peggio, e altri in cui si intravedono spiragli di luce.

Gli articoli che seguono ne parlano diffusamente

Per il momento consoliamoci con il cambiamento americano e i diciassette decreti firmati da Joe Biden in tema di politica estera, cambiamento climatico, economia, pandemia, immigrazione, aborto, lgbtq+ ecc.

Il Foro Economico Mondiale di Davos, in cui si è parlato di clima e di pandemia, da un canto, e il Forum Sociale Mondiale, di cui abbiamo parlato più diffusamente in articoli dedicati. Forum tenutisi quest’anno entrambe on line.

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