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Recensione Il sale dell’oblio di Yasmina Khadra

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Recensione Il sale dell’oblio
Il sale dell’oblio 
Yasmina Khadra
Traduzione di Marina Di Leo (dal francese)
Romanzo 
Sellerio Palermo
2022 (orig. 2020, Le sel de tous les oublis)
Pag. 258 euro 14

Algeria. Primi Sessanta. Adem Naït-Gacem insegna aritmetica e scienze in una primaria a El Affroun. Rientrando vede nell’ingresso una valigia, la moglie Dalal è seduta in camera e gli parla, ha deciso di lasciarlo, c’è un altro ma non ci è andata a letto, non riesce più a restare, lui la schiaffeggia (per la prima volta), lei è irremovibile, se ne va. La sorella maggiore di Adem prova subito a consolarlo, ma di colpo tutti i mali del mondo si accampano intorno alla sua solitudine. L’uomo lascia la scuola, diventa un vagabondo sempre più ostile, irritabile e indisponente, diffidente e rassegnato, in miserabile compagnia di varia umanità: un vecchio cieco, uno psichiatra, un nano.

Il sale dell’oblio” è il colto raffinato romanzo esistenziale in terza persona (una vita senza amore e senza amicizia) di Yasmina Khadra, ex militare nato nel Sahara francofono, testimone dei conflitti algerini (qui termina col colpo di stato del 1965), pseudonimo femminile di Mohammed Moulessehoul (1955).

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