Recensione Shooting in Sarajevo
Shooting in Sarajevo
Luigi Ottani
A cura di Roberta Biagiarelli
Racconto fotografico
Bottega Errante Edizioni Udine
2020
Pag. 127 euro 20
Sarajevo. aprile 1992 – febbraio 1996. L’assedio di Sarajevo è fu tra i più lunghi e terribili della storia, circa 12.000 vittime, oltre 50.000 feriti. A causa pure di migrazioni forzate, alla fine la popolazione si ridusse a 334 664 unità (il 64% della precedente). Durante i quattro anni fu interrotto solamente per una giornata a fine 1992 (trent’anni fa) da un gruppo di 500 pacifisti partiti con don Tonino Bello, coordinati dall’associazione Beati costruttori di pace.
Il fotografo e la drammaturga (che molto aveva già frequentato la città) Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli sono tornati là per raccontare i cecchini di quell’assedio: foto dall’alto, un anno fa la mostra itinerante, presto la rappresentazione teatrale. Sparare e fotografare si dicono allo stesso modo: “Shooting in Sarajevo” è lo splendido risultato, uno di quei grandi libri che uniscono arte, storia, informazione e cultura. Testi ottimi anche di Divjak, Azra Nuhefendić, Riva, Boccia, Saletti.