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La gente – influenzata negativamente dalle aziende che si occupano di “food”, dal mercato e dai media – pensa che questo sia il tema centrale dell’EXPO; il che è vero solo in parte; infatti sebbene la parola “cibo” induca di primo acchito ad un fraintendimento e possa portare ad una percezione errata: “food”, consumo, avanti tutta; in realtà lo scopo dell’EXPO2015 è ben più nobile; le parole “chiave” di questa edizione italiana dell’Esposizione Universale sono quattro: “Nutrire”, Pianeta”, “Energia” e “Vita”; il fine che si prefigge è di contenere le enormi contraddizioni che affliggono un mondo dove, da un lato si muore di fame, dall’altro ci si ammala di troppo cibo. La coscienza – oggi fortemente supportata dalla scienza – ci dice che è possibile – tra breve sarà indispensabile – trovare un equilibrio soddisfacente tra la disponibilità ed il consumo delle risorse.
La prima strada da percorrere è quella di una maggiore conoscenza della realtà da parte dei singoli, delle collettività e di chi li amministra; nella speranza di arrivare, attraverso la consapevolezza, ad una coscienza collettiva che induca i singoli ad uno stile di vita sostenibile; e questi a loro volta convincano i governi che li rappresentano ad adottare scelte politiche consapevoli.
È in questa direzione che la Fondazione Italiani e il New Policy Forum hanno tenuto a Roma l’ “International Symposium on Climate Change – Rome 2015”, di cui si parla più diffusamente in altri articoli del ns. giornale. Ma “Rome 2015” è la prima tappa di un lungo cammino insieme.
Pochi giorni prima l’Associazione Carità Politica, con cui collabora da sempre la Fondazione Italiani, aveva presentato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma il libro “Cooperazione Internazionale in Agricoltura – sviluppo e risposte operative” in cui sono state raccolte le voci dei Paesi maggiormente impegnati in questo sforzo. Ne è seguito un dibattito su “Cibo e Convivialità”.
Al dibattito ha partecipato anche l’Avv. Angelo Schiano, Presidente della Fondazione Italiani ed autore di un paragrafo di quel libro, in rappresentanza dell’OCMIE – “Organismo di Conciliazione e Mediazione Italo Estero” e della CAIE – “Camera Arbitrale Italo Estera”; egli ha parlato di giustizia ponendo in evidenza come questa sia fondamentale per ogni sviluppo consapevole. L’eliminazione delle contraddizioni e la ricerca dell’equilibrio di cui sopra sono una questione di giustizia sociale; e questa rientra a pieno titolo tra i beni primari di cui necessita l’uomo per vivere, spesso per sopravvivere.
Ha altresì ricordato che l’affanno di chi ha a che fare con la giustizia (quale che sia: civile, penale, tributaria, amministrativa) è un problema non solo italiano; la macchina della giustizia è lenta, complicata, costosa ed il più delle volte lascia una profonda insoddisfazione ad entrambe le parti; e spesso, oltre che diversa da Paese a Paese, problematica.
Seguiranno numerosi altri incontri presso i padiglioni dei singoli Paesi presenti all’EXPO di Milano. Il prossimo è fissato per il 13 giugno presso la sede storica dell’Università Cattolica.
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