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Per chi vuole mettere in crisi il sistema Europa non servono manifestazioni, battaglie parlamentari; basta anche una singola persona per inceppare la macchina europea, come nel caso di madame Clotilde Nonnez.
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Milioni di europei, diciamolo francamente, per populismo, per demagogia o per interessi nazionalistici non sopportano più l’Europa intesa ovviamente come Unione.
Molti, specialmente in questi ultimi anni, si sono adoperati, per combattere la miopia di Bruxelles, ma i risultati ancora sono scarsi anche a livello elettorale.
Dunque, una partita ancora lunga da giocare per i populisti europei non esente da difficoltà, eppure, per chi vuole mettere in crisi il sistema Europa non servono manifestazioni, battaglie parlamentari; basta anche una singola persona per inceppare la macchina europea, come nel caso di madame Clotilde Nonnez.
Un nome che forse impareremo a conoscere se la sua battaglia giudiziaria sarà vinta. La storia è semplice e, purtroppo, drammatica.
La Nonnez, ex ballerina del celebre Crazy Horse di Parigi, nonostante i suoi 56 anni è ancora una bella donna, ha denunciato e portato in tribunale lo Stato francese reo, a suo dire, di non aver abbassato il livello di polveri sottili a Parigi con il risultato, confermato dall’ospedale pubblico Cochin, di averle causato una gravissima forma di pericardite, di asma bronchiale cronica e di essere stata costretta a ingerire ogni giorno il cortisone, con tutte le controindicazioni che questo causa alla salute.
Un caso da non ascrivere come una delle tante beghe da tribunale, ma, come un precedente giuridico valido per ogni singola nazione europea.
Per questo, la Nonnez ha nominato a rappresentarla l’avvocato François Lafforgue, famoso esperto di diritto ambientale con molte cause vinte contro i grandi inquinatori non solo francesi, ma anche internazionali, valga per tutti la vittoria contro la gigantesca multinazionale della Monsanto.
Se andare contro grandi colossi industriale non è certo stata una passeggiata, andare direttamente contro lo Stato è ancora più complesso perché se i giudici del Tribunale amministrativo dovessero emettere una sentenza in favore della querelante affermando che proprio la mancanza di controllo dello Stato le ha causato gravi lesioni permanenti alla salute, il risarcimento potrebbe essere, a dir poco, milionario e qui nasce una eventuale crisi dei Paesi europei perché tutti coloro che dal Portogallo all’Estonia possono affermare di aver avuto anch’essi danni respiratori per il mancato controllo delle polveri sottili, innescherebbero una battaglia legale senza precedenti.
I risarcimenti a questo punto sarebbero di centinaia di miliardi per la casse statali, roba da far impallidire il nostro debito pubblico, si parla infatti di almeno di 600 / 700 mila casi accertati ogni anno solamente in Europa e come riferisce l’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) circa 1.3 milioni nel mondo, senza contare, come hanno scritto alcuni giornali, le cause che possono essere intentate dai famigliari che hanno avuto un proprio congiunto morto proprio per questo motivo.
Insomma, una vera bomba economica pronta ad esplodere nella società europea con la vittoria di un diritto e lo svuotamento delle casse di ogni Stato coinvolto.
Non bisogna essere Nostradamus per capire che in questo caso il sogno europeo avrebbe serie difficoltà a proseguire il suo cammino politico, ci permettiamo di aggiungere, verso il nulla.
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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::2107::/cck::