Cultura

Biennale Internazionale Donna Trieste 2017

• Bookmarks: 4


::cck::2340::/cck::
::introtext::

L'edificio del magazzino 26 (Porto Vecchio) di Svetlana Klincic Pozzi
Ricevo, circa quattro anni fa, la telefonata da Antonella Caroli, una carissima amica di Trieste; mi chiede se voglio fare parte del progetto Biennale Donna Trieste. Parto entusiasta per questa avventura…

::/introtext::
::fulltext::

Scultura "L’utopia della morte", scultrice croata

Ricevo, circa quattro anni fa, la telefonata da Antonella Caroli, una carissima amica di Trieste; mi chiede se voglio fare parte del progetto Biennale Donna Trieste. Parto entusiasta per questa avventura, insieme ad una amica croata, storico d’arte. Il progetto ideato da Alda Radetti sul modello già sperimentato in Olanda tanti anni fa avrebbe dovuto creare, nel Porto Vecchio di Trieste, precisamente nel magazzino 26, un punto di incontro che avrebbe unito le artiste del vecchio continente.
Riunioni su riunioni, siamo in cinque donne, a volte in sei, idee tante ma i soldi per la realizzazione non si vedono.
Poi, tre anni e mezzo fa, per la Festa della Donna, ci chiedono di uscire allo scoperto presentando il progetto alla conferenza stampa.
E poi… e poi il “clima triestino” improvvisamente non aiuta.
Delusioni tante …resta però il rapporto di amicizia con altre persone che prima non conoscevo.
E tutte le volte che passo davanti al Porto Vecchio mi viene in mente questo splendido magazzino 26, recuperato e restituito alla città nel 2011 per la Biennale Diffusa di Vittorio Sgarbi.
Una delle sale in fase dell'allestimento
Ai primi di settembre di quest’anno arriva la notizia; il clima è buono, la Biennale si potrà fare ma a condizione che venga organizzata nel giro di due mesi.
Resto molto perplessa, le altre amiche, per fortuna, no.
Il gruppo di collaboratrici al progetto si allarga, il boccone è grande ed ambizioso, entra “in gioco” l’Associazione Culturale Porto Arte di Trieste con a capo l’architetto Barbara Fornasir che curerà l’allestimento della Biennale.
Installazione di Sonja Saso, scultrice croata
Ci sono persone del team che letteralmente lavorano giorno e notte, arriva il momento della selezione delle artiste; 180 richieste di partecipazione, dopo la selezione il numero si restringe, diventano cento più le trenta artiste invitate.
La Biennale Internazionale Donna – Trieste 2017 è, per l’appunto, internazionale; vede la partecipazione di artiste italiane, croate, slovene, lussemburghesi, lituane, austriache, tedesche.

foto n.5 Il "vecchio" team della Biennale prima della conferenza stampa

Il 25 novembre scorso il tanto sognato magazzino 26 del Porto Vecchio apre le sue porte. All’inaugurazione sono presenti le massime autorità della città.
L’affluenza… grandissima.
L’esposizione è articolata in tre sezioni: artigianato con arti applicate (moda, accessori, abbigliamento, decorazioni, tappezzerie), l’arte nel senso più classico (pittura, scultura, fotografia, installazioni, video) e l’imprenditoria.
Al Caffè d’Arte dell’esposizione verranno organizzati incontri con artiste, mattinate di poesia, musica, letteratura.
L’obbiettivo è stato raggiunto; donne che hanno messo in piedi l’esposizione, hanno creato un punto di incontro di culture diverse, hanno dato l’opportunità a tante giovani artiste ancora non conosciute ed hanno ridato la vita al magazzino 26 che giaceva “dimenticato” nel Porto Vecchio.
L’esposizione non a caso è stata inaugurata il 25 novembre; tale data fa riferimento alla Giornata Internazionale dell’eliminazione della violenza contro le donne.

::/fulltext::
::autore_::di Svetlana Klincic Pozzi::/autore_:: ::cck::2340::/cck::

4 recommended
comments icon0 comments
bookmark icon

Write a comment...