Momenti molto difficili per la Spagna
Catalogna sempre sul sentiero di guerra.
Migliaia di contagiati dal COVID19 che continuano ad aumentare quotidianamente e, in Europa, la collocano al secondo posto, subito dopo l’Italia.
Come se tutto ciò non bastasse, una nube scura si sta addensando sulle teste coronate della casa reale.
Infatti, l’apertura di un’inchiesta della magistratura elvetica, lascia supporre che l’ex Re Juan Carlos non abbia operato con criteri conformi ai principi di integrità e rettitudine che debbono sempre regolare l’attività istituzionale di un monarca.
Secondo i giudici svizzeri, l’ex re, nel 2008, ha fatto accreditare dall’Arabia Saudita, la somma di 100 milioni di euro sul conto della Fondazione LUCUM di Panama, di cui primo beneficiario è proprio Juan Carlos e secondo beneficiario è l’ignaro Felipe.
Giustificata come “donazione”, volendo escludere che fosse una “tangente” versata al monarca per la costruzione della ferrovia ad Alta Velocità tra La Mecca e Medina, potrebbe anche essere un atto di riconoscenza per l’onorificenza concessa da Juan Carlos all’allora re saudita Abdullah.
Il procuratore ginevrino Yves Bertassa ha verificato che esiste una seconda Fondazione, la “Zagatka” di proprietà di Alvaro de Orleans-Borbon, fondata nel 2003 nel Liechtenstein, di cui Juan Carlos è il 3° beneficiario. Sembra che con questa venissero pagati tutti i suoi spostamenti con aerei privati, anche per raggiungere la sua ex amante, Corinna zu-Sayn Wittgensten.
Con lei Juan Carlos era in Africa quando si è fatto fotografare mentre ostentava trionfante un fucile per la caccia agli elefanti (licenza consentita in Botswana per cacciatori di lusso al costo di 30mila euro); foto che aveva suscitato una grande indignazione in tutto il mondo, soprattutto poiché dal 1968 l’ex re era stato insignito del titolo di Presidente Onorario del WWF Spagna.
Per dimostrare l’assoluta estraneità alle iniziative paterne, re Felipe ha rinunciato (anche a nome della sua primogenita Leonor, futura regina di Spagna) alla eredità proveniente da qualunque attività finanziaria con caratteristiche o finalità che potrebbero non essere in “consonanza con la legalità”.
Disconosce pertanto la sua presunta designazione come beneficiario delle entità Zagatka e Lucum.
Contemporaneamente toglie la pensione di circa 200mila euro annui a suo padre.
La Zarzuela spiega che l’iniziativa si è resa necessaria per dimostrare la coerenza del giovane re quando, nel discorso di insediamento al trono, ha dichiarato come obiettivo primario quello di conservare “l’essenza della Corona”.