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Si vis pacem, noli parare bellum!

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Roberto Savio, cuore pulsante di OTHERNEWS, richiama l’attenzione sul problema correttamente sollevato nell’articolo che segue e pubblichiamo volentieri

La fosca mappa delle spese militari

Ci sono parti del mondo in cui la guerra c’è, altre in cui sembra che la si prepari. La mappa delle spese militari del 2022 segnala che l’Europa è il continente nel quale si è registrato il maggiore incremento: il 13%, a 345 miliardi di dollari, secondo dati appena pubblicati da Sipri, lo Stockholm International Peace Research Institute. È un salto di investimenti militari che nel Vecchio Continente non si registrava da 30 anni e per la prima volta ha superato quanto si era speso nel 1989, alla fine della Guerra Fredda. E ovviamente in gran parte dovuto alla guerra in Ucraina. L’anno scorso, Mosca ha destinato all’attività militare 86,4 miliardi di dollari, un aumento del 9,2% rispetto al 2021 e pari al 4,1% del Pil russo. Per difendersi dall’aggressione, Kiev ha dovuto investire 44 miliardi, che portano a un aumento del 640% rispetto all’anno precedente: è il 34% del suo Pil (era il 3,2% nel 2021).

L’invasione decisa da Putin ha anche spinto altri Paesi europei ad aumentare a due cifre le spese per la Difesa: del 36% la Finlandia, del 27% la Lituania, del 12% la Svezia, dell’ 11% la Polonia. Non è però solo la guerra in Europa a gonfiare i budget militari: a livello globale, nel 2022 hanno raggiunto i 2.240 miliardi di dollari, in aumento del 3,7%. E dalla mappa delle spese si conferma che siamo nel pieno di una rivalità tra potenze: il 56% degli investimenti militari sono realizzati da Washington, Pechino e Mosca. Gli Stati Uniti pesano per il 39% del totale, 877 miliardi, un crescita dello 0,7% nel 2022.

L’aumento della spesa cinese è però maggiore: 4,2% sull’anno, a 292 miliardi, il che significa un più 63% in un decennio.

Rispetto al 2013, i Paesi di Asia e Oceania hanno aumentato i loro bilanci della Difesa del 45%, a complessivi 575 miliardi di dollari, un trend di crescita che segnala come il bacino degli oceani Pacifico e Indiano sia ormai diventato un’enorme regione di conflitti potenziali. Il Giappone, per dire, ha aumentato il budget militare 2022 del 5,9% e del 63% in dieci anni e sta ristrutturando il settore. L’anno scorso, l’India ha investito il 6% in più del 2021 (a 81,4 miliardi) e l’Arabia Saudita il 16% (a 75 miliardi). Non tutte le spese militari sono uguali, però. Alcuni Paesi hanno obbiettivi di conquista, altri puntano alla deterrenza in onore dell’antica locuzione romana Si vis pacem, para bellum!

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