UN EVENTO CHE CELEBRA UNO DEI FIRMATARI DEL MANIFESTO DELLA RAZZA
Il Comune di Veroli concede il patrocinio ad un evento incentrato sulla controversa figura di Massimo Scaligero, nato nella perla degli Ernici, pensatore esoterico e terapeuta con un forte radicamento nel pensiero spiritualista orientale che, durante il Ventennio, fu fra i firmatari del Manifesto della Razza e che fu notissimo assertore delle teorie antisemite. Un evento questo che tra l’altro andrebbe a cadere due giorni esatti prima della Giornata della Memoria dedicata alle vittime dell’Olocausto nazista, una vera sciccheria etica. Dire che lo svarione è quanto meno ipotizzabile è quato meno legittimo, a leggere la locandina che, per il prossimo 25 gennaio, informa la cittadinanza ernica che il MIZR, centro studi culturali e iniziatici, in collaborazione con il blog Liberopensare, ha organizzato per il prossimo 25 gennaio l’iniziativa “Tributo a Massimo Scaligero”. Si tratta di un evento che prende abbrivio “in occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Scaligero, nato a Veroli nel 1906 e deceduto a Roma nel 1980. L’iniziativa – prosegue il testo che introduce l’evento e correda il volantino sul medesimo – patrocinata dal Comune di Veroli, sarà caratterizzata da una cerimonia commemorativa alle 11,00 presso la clinica INI ‘Città Bianca’ , luogo di origine di Scaligero, e proseguirà nel pomeriggio presso la Galleria La Catena dalle 15.00 alle 19.00 con un incontro e proiezione del film ‘Oltre’ dedicato appunto a Scaligero. Non sono pochi quelli che, a Veroli, hanno storto il naso nel sapere dell’inziativa, non tanto per la faccenda in sé, dato che ogni evento culturale ha vita autonoma e nello specifico di quello in oggetto prende in esame l’esoterismo ‘buono’ di Scaligero, quello della sua tardiva ‘anima zen’ e votata allo yoga, quanto piuttosto per quel patocinio concesso con leggerezza tale da non far riflettere sul passato discutibilissimo del protagonista, nato Antonio Massimo Scabelloni. Lo Scaligero, oltre che un guaritore dell’anima, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita, fu nell’ordine e senza tema di smentite: seguace di Julius Evola, apologeta del Mussolini uomo del Destino, assertore del mito della “civiltà superiore romana”, sponsor fierissimo dell’arianesimo e del razzismo, che definì “superiore”. Inoltre presentò uno studio sulla razza ariana italica, affermando che ceppo italico e ceppo nordico (cioé tedesco, cioé nazista) si erano fusi per creare il ceppo fascista, una “categoria che io non rinnego per debito di lealtà e di verità”, scrisse. Tanto radicali furono le sue posizioni, di matrice misterico-atlantidea, che gli stessi studiosi dell’arianesimo come fenomeno sociale presero le distanze dagli elaborati di Scaligero, che sposò la linea per cui l’esoterismo era il trait d’uinon fra il destino dei popoli figli dell’Impero Romano e quello dei popoli con radici nibelungiche, cioé i nazisti (fonte, Hitler e il Nazismo Magico, Giorgio Galli, Bur editrice). Da ultimo, Scaligero fu, secondo numerose fonti storiche, fra i firmatari materiali del Manifesto della Razza del 1938 e scrisse editoriali infuocatissimi sul settimanale La Difesa della Razza diretto da Telesio Interlandi, tanto da meritarsi il discutibile onore all’interno della comunità ebraica di essere fra gli uomini-innesco delle Leggi Razziali. Insomma, siamo ben lontani dalla figura dell’intellettuale di destra post risorgimentale alla Giovanni Gentile, calato nell’immanente di un periodo buio ma “distaccato” dagli abissi più profondi di quel periodo stesso. Un palma res che pare cozzare forte, anzi, fortissimo, con lo spirito democratico e repubblicano nazionale, per quanto mortificato e vilipeso e soprattutto con l’idea che il settore Cultura di Piazza Mazzoli stia curando l’evento a traino di un patrocinio che appare come un ceffone in faccia alle migliaia di morti che il nazifascismo italiano fece nel momento più buio di omologazione alla follia di Adolf Hitler.