Il caso Bontempelli. Una storia italiana
Paolo Aquilanti
Storia
Sellerio Palermo
2020
Pag. 187, euro 12
Roma. 2 febbraio 1950. Massimo Bontempelli (1878 – 1960), filosofo insegnante giornalista poeta drammaturgo, è stato un grande intellettuale italiano, realista magico del ‘900. Attraversò il fascismo, con scritti e scelte non lineari e coerenti, nel 1938 fu comunque espulso dal PNF col divieto di scrivere per un anno. Dopo la guerra, a 70 anni fu eletto senatore nelle liste del Fronte Democratico Popolare, Gruppo Democratico di Sinistra. A inizio 1950 la sua nomina fu invalidata a voto segreto, nonostante il parere contrario della Giunta e l’intervento a lui favorevole di Terracini, poiché aveva curato nel 1935 un’antologia scolastica e la legge prevedeva non potessero candidarsi per cinque anni autori di testi scolastici “di propaganda fascista”. In “Il caso Bontempelli” l’esperto brillante ex funzionario del Senato, ora Consigliere di Stato, Paolo Aquilanti (Roma, 1960) narra la giornata decisiva in terza persona sul protagonista “in aderenza ai fatti e con licenza d’immaginazione”.