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Una pistola in vendita

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Una pistola in vendita
Graham Greene
Trad. Adriana Bottini
Noir
Sellerio Palermo
2020 (orig. 1936) (prima ed. it. Mondadori 1956, con questa traduzione 2000)
Con una nota di Giancarlo De Cataldo
Cura e postfazione di Domenico Scarpa
Pag. 315 euro 15

Londra. Gennaio 1936. Raven (“Corvo”) è un brutto (ugly) sociopatico sicario londinese nemmeno trentenne, smilzo e mingherlino, ben riconoscibile per un orribile deforme labbro leporino. Genitori morti in modo cruento (padre impiccato, madre suicida), terribile degradante infanzia in collegio, già in una banda nel giro delle corse dei cavalli, da poco prova a sopravvivere accettando somme non eccelse per uccidere. Qui un paffuto intermediario gli offre 250 sterline (solo 50 come anticipo) per assassinare in Cecoslovacchia un buon ministro socialista, in modo da provocare davvero lo scoppio della guerra che tanti considerano imminente. Ha una lettera di presentazione, il mandante conosceva in passato bene chi va eliminato; Raven spara e poi liquida con freddezza anche la vecchia segretaria; torna nella capitale inglese, riceve il resto dei soldi, ma scopre presto che erano banconote rubate, la polizia ha i numeri di serie e trova facilmente le sue tracce. Scappa in stazione dove casualmente si trova proprio la giovane ragazza promessa sposa del sergente investigativo Jimmy Mather che guida le ricerche. Anne è diretta verso nord, a Nottwich (rivisitazione di Nottingham), dove lavoricchia precaria come ballerina di seconda fila in teatro; Raven scopre che lì sta andando con lo stesso treno pure l’intermediario; il mandante è un locale potente insospettabile Gran maestro, uomo d’affari e trafficante d’armi; gli investigatori ben presto rintracciano il killer e lo seguono; all’inizio nessuno sapendo degli altri. Ne succederanno di cotte e di crude, prima che qualcuno torni vivo a Londra. Grande Graham Greene, straordinario scrittore e diplomatico inglese (Berkhamsted, 1904 – Corsier-sur-Vevey, Svizzera, 1991), meritoriamente riproposto da Sellerio con aggiornati filtri critici! Il primo romanzo risaliva al 1929, il primo thriller al 1932 (subito piaciuto al grande pubblico); questo è il settimo libro e il secondo thriller; lo terminò il 4 gennaio 1936 e uscì poi a giugno successivo negli Usa (This Gun for Hire) e a luglio in patria, col titolo che aveva pensato (insieme a uno pseudonimo che l’editore sconsigliò), scelto e confermato, A Gun for Sale. Bipolare, dopo un’infanzia e un’adolescenza turbolente nonostante la famiglia benestante e colta, dopo aver preso comunque una laurea in storia e svolto attività redazionali a Nottingham e a Londra presso The Times, a quel tempo l’autore faceva il giornalista intermittente e in giro per il mondo, aspirante scrittore a tempo pieno. La splendida narrazione è in terza varia, sul crinale di esistenze pericolosamente noir, tra spy story, melodramma ed Entertainment, proprie ancora una volta di un’umanità balbuziente, spaventata, cupa, dolente, buffa e vitale. L’unica certezza sembra l’incertezza, l’ineluttabile squilibrio della vita. Siamo fra le due guerre e in tutt’Europa si sente arrivare il nuovo virulento conflitto sulla base di voci e impressioni esatte ma sfuggenti, realistiche ma ipotetiche. La lettura è assolutamente consigliata, iniziate e non potete credere che sia trascorso quasi un secolo e che si scrivano ancora oggi tanti “gialli” come se un certo ritmo limpido, lineare e avvincente non fosse stato già sacralizzato.

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