La parola

Lotteria

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Una volta, in quel parlare che veniva definito qualunquista, di fronte a questioni insuperabili e a difficoltà insormontabili ci si appellava allo “stellone”, ovvero allo stemma della Repubblica, quasi ad immaginarne capacità risolutive laddove nulla d’altro aveva avuto effetto. Una sorta di fatalismo nella speranza che lo stellone, un po’ come il famoso gigante delle fiabe, avrebbe preso in mano la situazione e cambiato le cose.

Il passare del tempo, i cambiamenti del paese, hanno in parte allontanato questa sorta di catarsi, di affidamento allo Stato, per affrontare, risolvere, superare i problemi.

Nell’Italia del Covid, dei dpcm del governo, della instabilità ormai endemica di ogni aspetto della vita quotidiana, nessuno sembra avere le idee chiare su cosa puntare, di chi fidarsi, o come si diceva sempre in quella Italia, a che santo votarsi per avere intercessioni e benefici dall’alto”.

Ma siamo un paese dalle mille risorse, dalle mille capacità inventive, che non affronta mai però un problema andando diritto alla soluzione ma si affida ad infiniti giri e ritorni, circonvoluzioni e quando possibile, soluzioni ad effetto. Sempre però nella convinzione che non durerà a lungo e dovremmo ripartire alla ricerca di qualcosa di nuovo, di innovativo, di mirabolante.

Accade così che per contribuire alla lotta all’evasione fiscale, nella quale pur non essendo soli in Europa e nel mondo, siamo tuttavia impareggiabili maestri, lo stato levatrice, quello dei dpcm che regolano la nostra quotidianità, ha pensato di risolvere la questione adottando la cosiddetta “lotteria degli scontrini”.

Per cercare di capire che cosa sia, che cosa comporti e soprattutto che senso abbia nell’infinito campionario nazionale dello “sbarcare il lunario”, affidiamoci innanzitutto al dizionario per capire poi di cosa parliamo.

Per l’enciclopedia la lotterìa viene definita un gioco di fortuna nel quale la vincita di un premio prefissato, in cose o denaro, dipende dall’estrazione a sorte di un biglietto o di una cartella contrassegnati da un numero. Può essere abbinata a corse di cavalli o automobilistiche, a trasmissioni televisive o concorsi canori, organizzata o controllata soprattutto dallo. Può avere ricadute commerciali, di beneficienza, In ogni caso indica la possibilità di avere quel che si dice un colpo di fortuna che potrebbe in ipotesi cambiarci la vita anche in modo radicale. Una storia lunghissima quella del tentare la fortuna che ha infiniti esempi anche nel passato e in ogni angolo del globo.  Come il gioco del lotto (con il quale, specie se di tipo olandese, hanno notevole affinità) le lotterie e anche le tombole sono in genere riservate allo stato.

Nel nostro paese, secondo la legge, l’esecuzione delle lotterie nazionali è demandata dal ministero delle Finanze all’amministrazione autonoma dei monopolî di stato la quale per la commercializzazione utilizza i concessionarî come previsto sempre dalle norme di legge. L’utile di quelle nazionali deve essere devoluto a enti aventi finalità sociali, assistenziali e culturali. Gli intendenti di finanza, nell’ambito della loro provincia, possono inoltre autorizzare, per scopi di assistenza, beneficenza e cultura, lotterie e tombole a carattere locale (le prime con premî in denaro, ma per somme limitate) e le somme ricavate sono soggette a un’imposta. La stessa tassa grava anche sui concorsi indetti da commercianti e industriali per accreditare determinati prodotti mediante premî a sorte. Hanno natura di lotteria anche i prestiti pubblici a premio quando (fruttando un interesse assai ridotto o nullo e, a volte, non dando neppure diritto al rimborso del capitale) contino soprattutto sul premio per attrarre il pubblico. Esistono poi quella cosiddette ad estrazione istantanea ovvero quella in cui i biglietti non vengono estratti a sorte nella data precedentemente fissata, ma consentono a chi li acquista, seguendo opportune indicazioni, di scoprire subito se ha vinto, e quanto, eventualmente, ha vinto.

E veniamo alla nuova, mirabolante idea peraltro ideata nel 2017 ma divenuta ormai matura in questo anno di pandemia e pronta partire dal primo gennaio prossimo. Tranne chi l’ha pensata e realizzata, nessuno italiano ha capito molto di cosa si tratti, anche se il termine lotteria appare sicuramente invitante sempre pensando alla dea bendata che un giorno potrebbe baciarci sulla fronte. Come tutte le lotterie è affidata ad estrazioni che riguardano il cittadino e gli esercenti di negozi e strutture commerciali. Come tutte le lotterie comporterà che molti giocheranno ma soltanto in pochi saranno fortunati e vinceranno.

La pensata, però, è quella di collegare la ricerca della fortuna collegata al cosiddetto scontrino, ad una sorta di lotta all’evasione fiscale. Per partecipare infatti occorre scaricare in questo mese di fine anno, nei modi che saranno resi noti dal sito dell’Agenzia delle entrate un codice che dovrà poi essere presentato ai commercianti per poter partecipare alla fatidica estrazione. E ancora, quasi certamente si arriverà al solo pagamento cashless ovvero con carte o app. In pratica il cittadino si troverà a pretendere dal commerciante lo scontrino per partecipare all’estrazione e il commerciante sarà costretto ad emetterlo, “rischiando” anche lui di vincere a sua volta.

In sostanza, in attesa di vedere come andrà e in costanza del consueto chi vivrà vedrà, mentre vi sono resistenze da molte parti in causa e costi da sostenere per gli apparati da convertire, non possiamo come cittadini fare altro che affidarci allo stellone, alla fortuna, al “da lassù qualcuno ce la mandi buona”, cercando come Totò con la smorfia di immaginare soluzioni sempre più immaginifiche per “assicurarsi” la vincita con vari sistemi, tutti spesso fallaci, ma che impinguano, le casse dello Stato! Quien sabe, stiamo a vedere e se vogliamo proviamoci!       

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