Rosa elettrica
Giampaolo Simi
Noir
Sellerio Palermo
2021 (1° ed. Einaudi 2007)
Pag. 379, euro 15
Toscana. Maggio 2006. Rosa ha trent’anni, padre rovinato (da un’esperienza di biologico) e quasi impazzito, laureanda in filosofia, fa la poliziotta, tanti spasimanti, nessun amore, vive in mansarda. Un anno e mezzo di volante, uno di stradale a Casale Monferrato, sei mesi di corso e ora l’incarico del fuoco: deve proteggere un diciottenne delinquente, paranoico cocainomane, violento ladro boss assassino, Daniele Cociss Mastronero, capelli neri e lunghi, cicatrici sotto gli occhi, analfabeta dislessico. Pare abbia deciso di collaborare dopo l’ultima strage e l’arresto. In segreto lo mettono in un’abbazia benedettina-comunità di recupero. Lei fa la sorella. Qualcuno li spia, cercano di farlo fuori, non solo quelli della criminalità organizzata. Fuggono. Alla ricerca del capobanda. In Germania, in Inghilterra. Tagliandosi i ponti alle spalle. “Rosa elettrica”, è un bel talentuoso noir di Giampaolo Simi (Viareggio, 1965) di circa 15 anni fa, ora ben riproposto, in prima sulla ragazza.