I miei stupidi intenti
Bernardo Zannoni
Romanzo
Sellerio Palermo
2021
Pag. 247, euro 16
Tane. Varie stagioni. Archy è una faina e racconta in prima persona la sua vita, dalla nascita con cinque cuccioli fratelli in un inverno nevoso, allo svezzamento e alla dura educazione materni, presto con il padre morto legato a un palo del recinto dove aveva cercato di rubare una gallina (dopo tre successi, il padrone dei campi Zò gli aveva sparato). È vero, qui gli animali dialogano, mangiano composti ai tavoli, dormono nei letti, ma poi la loro vita è quella che ci aspettiamo, mossa da necessità e istinti, arrangiata nei caratteri biologici di ciascuna specie negli ecosistemi noti. Archy cresce, la madre lo sente strano e lo baratta con il cibo consegnandolo alla volpe Solomon, la giovane faina scopre verità e menzogne del mondo circostante, altri cattivi e buoni, invecchia e si avvicina di più alla natura umana, scrive pagine drammatiche ed entusiasmanti. Non a caso il titolo del bel romanzo di Bernardo Zannoni (Sarzana, 1995) è “I miei stupidi intenti”. Originale e toccante.