Chi fa il prezzo governa
I Mercanti non si preoccupano delle condizioni in cui vivono le classi inferiori e, da qualche anno non si preoccupano più neanche delle condizioni in cui vivono le classi medie. Per loro non esistono le “classi sociali” ma le “classi di reddito”. Quindi: a meno che non si giunga alla soglia di estinzione di un gruppo sociale, il che equivale per i Mercanti alla perdita di molti individui aventi potere di acquisto, i Mercanti “spremono” ogni reddito, centellinando l’estinzione. Nel frattempo, siccome un genocidio rallentato di questo tipo non si era mai verificato nella storia, i Mercanti fanno dei test . I maggiori laboratori europei sono stati Cipro e la Grecia.
Per i Mercanti il valore fondamentale è il potere di acquisto: la tradizione, l’educazione, la salute, l’intelligenza e il talento sono merci, come del resto la cultura, lo sporte e la moda. Il lavoro, e il reddito conseguente, accettano di considerarlo solo perchè è un modo per tenere in vita i Consumatori. Nel frattempo sperimentano il reddito di inclusione e la robotizzazione. E verificano qual’è la soglia di estinzione delle cavie umane.
La crisi delle religioni e delle democrazie ha concesso ai Mercanti un vantaggio inaspettato rispetto ai Brahmini e ai Politici. Mentre la missione di questi ultimi era quella di fornire “bussole”(norme e aspettative) per affrontare il Futuro, i Mercanti si sono trovati a “gestire” solo ed esclusivamente il Presente.
La loro “missione” prevalente infatti, storicamente e universalmente accreditata, e’ limitata al “fare i prezzi” di TUTTO. Grazie a questa facoltà i Mercanti generano con regolarità miliardi di compravendite al giorno. E’ un presidio del PRESENTE che conferisce loro un’immagine di efficienza e li conferma quali “capaci di svolgere la missione”, a differenza delle altre gerarchie di potere che appaiono sempre in difficoltà. I maggiori sistemi di E-Commerce planetari : Amazon (USA) e Alibaba – Aliexpress ( Cina), hanno visto aumentare esponenzialmente il loro valore a Wall Street. Amazon + 1000% dal 2012 e BABA +400% dal 2015 . Il valore del garante delle transazioni in rete, PayPal, è aumentato dal 2015 del 300%.
I Mercanti usano la Seduzione come la Carota (Hollywood & Co., la Pubblicità, i testimonial patinati ) e il Debito Pubblico come il Bastone. Ipnotizzano intere popolazioni, le prendono per mano e le conducono verso stili di vita insostenibili. Poi comprano i loro governanti e li convincono a indebitarsi per mantenere quello stile di vita. Che tu sia uno Stato, una Azienda locale, una famiglia o un singolo individuo se sei indebitato diventi uno schiavo.
A Davos non si è parlato di jobs act, equitalia e ospedali che chiudono, ma di un “Deal-Based Global Order” : un Ordine Mondiale fondato sugli Affari a rischio. Un rischio, che se va male, paghi tu.
DALLA PREISTORIA A STAR WARS … è la scena nella quale si muovono i Mercanti e, grazie a questa narrazione (docufiction) generale, nei loro Stock Exchanges si compra e si vende di TUTTO : ogni materia prima e suo derivato, ogni invenzione e derivati, ogni brevetto e derivati. TUTTO . Si vende anche Fantasia, Futuro , Ideologia, Salute , etc….
Purtroppo ciò esercita un fascino perverso sui consumatori-elettori del pianeta che confondono ormai la realtà con Blade Runner e Matrix . Il Potere si veste e si traveste in continuazione; si autoesalta e si autosmentisce a suo piacimento .
E quindi i popoli, nell’oscillazione tra Nazionalismo e Globalizzazione , tra Sovranità Ritrovata e Sovranità Perduta hanno perso la Bussola . Non ostante sia in atto una gigantesca assemblea permanente in Rete Internet, nella quale si dibattono le diverse visioni del Futuro, prevale il senso di impotenza e la sfiducia .
Approfittando del caos, i Mercanti si sono sostituiti alle gerarchie storiche precedenti : i Brahmini, i Capi delle Religioni, i Capi di Stati e di Governo delle democrazie “mature”, gli scienziati … finanche i Militari, oggi rispondono ai Mercanti, ed eseguono.
In questa stagione parlare ancora di “capitalismo” è come mettere un paio di occhiali appannati.. L’accento efficace va posto sul “liberismo integralista” e sul fatto che liberismo, mercantilismo e monetarismo (finanza e trading, banking e organizzazione della vita attraverso i consumi ) sono oggi il cartello dei Poteri Dominanti. L’attuale Europa è una delle loro migliori creature . Un Porto delle nebbie in cui tutti gli Stati con Debito Pubblico, cioè i loro Popoli alla deriva, devono lavorare per pagare una quantità senza fine di interessi illeciti .
Dai Rothschild ad Amazon passando per PayPal e l’Intelligenza Artificiale
Per capire come funzione l’attuale Era dei Mercanti bisogna per lo
meno smontare un paio di dogmi condivisi dalle classi dominanti e svelare
un’Omissione.
1) Il Libero mercato non è come le
Olimpiadi. Non vince il migliore, perchè la competizione non si svolge tra
soggetti neanchè lontanamente uguali. E al dunque , come dicono a Wall Street,
“vince chi firma l’assegno più grosso”.
2) La Domanda e l’Offerta di beni e
servizi non si incontrano liberamente. I prezzi non si fanno onestamente.
Il Denaro non deve orientare inevitabilmente la rotta della Storia.
“Chissà come reagiranno i Mercati ! ” è la preoccupazione di Chi
accetta il ricatto.
3) L’Omissione è questa : grazie ai
Mass Media e Internet , i Mercanti “drogano” la Domanda (cioè le
aspettative dei Popoli) e la costringono ad assecondare l’Offerta . L’Offerta è
pilotata grazie alla collocazione nel Mercato di tutto ciò che è prezzabile.
Pertanto, stabilendo le quantità, i tempi e i modi della collocazione, i
Mercanti impongono un “prezzo” da loro deciso e si auto eleggono
quali nuovi timonieri dell’esperienza umana nella sua totalità
LE MULTINAZIONALI RUBANO COSI’
Molte Aziende Multinazionali, con casa madre Delaware-Usa o altri Paradisi Fiscali, RUBANO … SI’ RUBANO ( No sottraggono, No eludono parzialmente … RUBANO !) centinaia di miliardi di euro l’anno agli Stati, soprattutto agli Stati Europei.
Beh , era ora che qualcuno se ne
accorgesse ! Io ho tentato di sollevare la questione da anni ottenendo solo
“spallucce” dai nostri addetti ai lavori .
Non c’è da meravigliarsi . Il sistema era noto e molto semplice. LEGGETE E
CAPIRETE.
Ora – chissà perchè – qualcuno ne ha parlato a Davos e il morto è venuto a
galla. Le Multinazionali godono della “sponda” di 3 piccole nazioni
europee : Lussemburgo, Olanda e Irlanda ( io direi 4 perchè anche Malta fa
parte del giro). La capitale di questa oscenità è ovviamente il Lussemburgo . La
domanda d’obbligo ora è : come mai Claude Juncker che è stato Primo Ministro
del Lussemburgo dal 1995 al 2013 e che dal 2014 è stato Presidente della
Commissione Europea, non era a corrente di questi FURTI che vanno avanti da
anni ? Purtroppo la risposta è scontata … gli Europei e gli Italiani fra i
primi sono solo POLLI DA SPENNARE .
Il territorio digitale
Infinite sequenze numeriche organizzate dai portatori di interessi dominanti
La velocità elettrica mescola le culture della preistoria con i sedimenti delle civiltà industriali, l’analfabeta con il semianalfabeta e con il post-alfabeta. Collassi mentali di vario genere sono spesso il risultato dello sradicamento e dell’inondazione di nuove informazioni e di modelli di informazione incessantemente nuovi. (Marshall Mc Luhan)
Questa affermazione, del vate Mc Luhan, già da sola getta una luce sugli avvenimenti di questa nostra convulsa stagione e sulle interpretazioni che ne danno i Media Mainstream: giornali e tv di massa. I “collassi mentali” citati non sono però solo quelli, quasi inevitabili, dei lettori e dei telespettatori ma, soprattutto, sono rilevanti e preoccupanti quelli dei molti politici, giornalisti, giuristi e analisti che, ritenendosi esperti e vaccinati – o forse solo pagati per ritenersi tali – assumono posizioni e difendono/attaccano soggetti e istituzioni, credendo, per lo meno quei pochi in buona fede, di aver capito a fondo di che si tratta. E invece spesso non è così.
Uno dei temi che non viene digerito dai difensori della libera espressione è, fra gli altri, la differenza tra il territorio fisico e il territorio digitale. Il primo è fatto di solida materia (suolo, fiumi, montagne, etc.), è limitato dai confini naturali o geopoliticamente concordati; al suo interno vigono leggi e regolamenti ed esistono magistrati e tribunali che si operano per farle rispettare. Il territorio digitale, detto domain, invece rappresenta una novità nella storia giuridica. Al suo interno si rinvengono anche oggetti e infrastrutture materiali (cavi, satelliti, centraline, etc.) ma la sua totalità è prevalentemente fatta da infinite sequenze numeriche, che sarebbero “i contenuti” (testi, foto, immagini in movimento, 2D, 3D, etc.); non è limitato da confini di nessuna natura e anzi, potenzialmente si estende a infinito; ma soprattutto, si sovrappone in costante latenza a ogni territorio fisico esistente. Inoltre: nonostante esistano alcune leggi e regolamenti specifici qui e là, indicativamente in USA (Copyright Act), UE (GDPR), nella stessa Italia (Bill of Rights del Web), in Brasile (Marco Civil) … tali leggi e regolamenti non sono armonizzate tra loro, né fanno riferimento a trattati internazionali e non esistono magistrature specializzate né tribunali specifici in cui si applicano le citate norme su scala transnazionale.
Attualmente esistono ampi dossier, redatti dall’Antitrust USA e dalla Commissione Europea, per limitare lo strapotere dei social network, ma in entrambi i territori fisici sembrerebbe che i lobbisti degli Over the Top stiano rallentando i lavori con un certo successo. Comme d’habitude!
Ne consegue che il territorio digitale, specialmente se non si tratta di “country code”, ovvero .it, .uk, .fr, etc. ma di “domini generici di 1° livello” quali .com, .net, .info, .org, resta di fatto un territorio deregolato o diversamente regolato dal territorio fisico o regolato in progress al variare delle decisioni assunte dai portatori di interessi dominanti che su quel territorio agiscono da sempre, leggi: i giganti di Silicon Valley.
Per esempio, analizziamo il territorio “.com”. Qui un dominus .com, quale Facebook o YouTube, come un feudatario latifondista dello scorso millennio, concede ad un utente finale di “coltivare” una porzione infima (qualche megabyte all’interno dei suoi miliardi di terabyte) alle condizioni scritte e fatte approvare dal dominus stesso, che si riserva anche di cambiarle a suo piacimento senza darne preavviso. L’utente “accetta” e comincia a “coltivare” il suo orticello digitale (profilo, pagina FB, blog, canalino YT, etc.). Il dominus sorveglia dall’interno dei suoi algidi e remoti server; carpisce ogni dato che gli interessa, li rivende ai pubblicitari e si appropria di parte dei prodotti dell’utente quando li ritiene interessanti. Se l’utente però fa qualcosa che non gli aggrada, prima lo mette subdolamente in shadow banning e poi lo cancella definitivamente anche senza preavviso. In tal modo il dominus può creare molti danni e può talvolta infrangere norme addirittura costituzionali.
Molto spesso, dunque, non è l’utente che infrange una legge del proprio territorio ma è il dominus che “anarchicamente” se ne frega di infrangere leggi in vigore sul territorio fisico dell’utente. Non è giusto, ma lo fa … lo può fare, continua a farlo. Lo fa addirittura con un utente speciale quale il Presidente degli USA negli ultimi giorni in cui è ancora in carica. Lo fa infrangendo una legge USA, ma se ne frega, perché? Perché lo fa sul proprio territorio digitale. Quel “territorio” che il dominus ha acquisito dall’ICANN (ICANN è un’organizzazione promossa all’origine dal Ministero del Commercio USA, ma comunque di diritto privato). Ebbene, se si può dire che i creatori del territorio digitale sono soprattutto gli stessi domina che vi operano, c’è anche da notare che chi gestisce il “catasto digitale mondiale” e chi registra le attribuzioni di territorio non ha molto a che fare con i governi locali e le leggi dei territori fisici. L’unica struttura internazionale sovrannazionale coinvolta è la ITU – International Telecommunications Union perché rilascia gli IPV (le diverse versioni di protocolli Internet).
Ad onor del vero: non sono solo i domina che creano il territorio digitale, sebbene lo facciano credere. Chi crea “territorio digitale” sono, infatti, proprio quei miliardi di utenti che lo coltivano dal nulla informe dei bit and byte e gli conferiscono una forma. Ma gli utenti – società civile – popolo bue sono afoni nel dibattitto, in quanto rappresentati molto, molto maldestramente da esili e incerte organizzazioni e spesso i loro interessi sono usurpati da sedicenti ONG finanziate dalle stesse aziende per mettere a tacere le rivendicazioni della base annacquando le questioni. È più chiaro adesso? Speriamo di sì!
In sostanza si danno pochi scenari di
riferimento in cui individuare soluzioni:
1. Il governo di una nazione, possibilmente sovrana, per esempio, della Russia
ma anche recentemente della Polonia, se ne frega di farsi imporre la
deregulation tipica del territorio digitale e costringe il dominus con dure
sanzioni a rispettare le leggi del territorio fisico al fine di difendere gli
utenti nazionali. Questa soluzione però la applicano solo pochissimi Stati ed è
in corso un continuo braccio di ferro tra loro e i Big Digital. Il rischio,
sempre dietro l’angolo, è la frantumazione della rete Internet.
2. Si giunge ad una governance di Internet in forma di trattato internazionale
che, per il tramite delle Nazioni Unite, viene ratificato da ogni Stato
aderente. Questo è un percorso intrapreso 15 anni fa da Kofi Annan, che finora
non ha sortito grandi effetti se non il mantenimento del dialogo tra governi,
aziende e società civile e conseguentemente ha impedito la frantumazione della
rete.