Società

Trapianto dell’utero nei transgender per farli diventare madri

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Chirurgo indiano lancia la nuova sfida del futuro.

Proviamo ad immaginare un futuro prossimo in cui nei banchi di scuola avremo bambini nati da gravidanze surrogate, da madri che hanno scelto di ricorrere alla banca del seme con padre ignoto Y, bambini nati dai transgender e perché no anche bambini ologrammi, androidi e cloni. Ipotizziamo che Dio guardi dall’alto della sua nuvola e si chieda dove sia finita la fata turchina di Pinocchio e soprattutto perché Geppetto non abbia preferito adottare uno di quei bambini abbandonati in una delle tante “Ruota degli esposti”.

Un’infanzia tradita da un sistema sempre più lontano dalla natura. Nel nome dell’uguaglianza e dei diritti delle minoranze Lgbt si vengono a violare le leggi naturali. Da una parte c’è l’esasperazione del riconoscimento di un’identità e dall’altra c’è la perdita dell’identità. In questo marasma socioculturale dall’aroma radical chic, tutto è permesso e c’è chi si diverte a giocare ad essere Dio, creando illusioni di una vita migliore spingendo sempre più in alto l’asticella del limite ignoto, del buon senso e dell’etica.

Dalla Generazione Y alla Generazione XY: Millennial II

Il disagio identitario vissuto come trauma è una patologia estremamente delicata per cui negli ultimi anni si è acceso il tema di come tutelare queste minoranze. La scienza in parte è riuscita a colmare questo dilemma e grazie alla medicina, il transgender è diventato una realtà arrivando ad ottenere l’identità desiderata. Da uomo a donna, da donna a uomo. Questo ha comportato un vero e proprio business. Dopo la chirurgia estetica, quello dei transgender pare un settore proficuo. Tanto che alcuni paesi con norme etiche meno rigide sembra siano diventate mete predilette per questo tipo di operazioni. Tra questi, la Thailandia e l’India sono tra le capofila non più del “turismo sessuale” o pedofilo, bensì di un “turismo sanitario”.

Trapianto dell’utero

Il medico indiano Nerendra Kaushik, che gestisce una clinica a New Delhi, ha raccontato la soddisfazione di molti pazienti che hanno cambiato sesso. “Molti pazienti ci dicono che i loro partner sessuali non si accorgono nemmeno che non sono nati con organi sessuali femminili”.

Per questo, la chirurgia sta ora cercando di migliorare questa nuova condizione esistenziale arrivando addirittura ad ipotizzare trapianti degli uteri, affinché i transgender possano vivere l’esperienza della gravidanza. “Fare in modo che vivano una vita il più normale possibile come donna. Puntiamo a un ideale estetico”. Afferma Kaushik.

“Ogni donna transgender vuole essere il più femminile possibile. E questo include anche essere una madre. La strada verso questo obiettivo è con un trapianto di utero”. Riassume il medico indiano secondo il quale questo trapianto è simile a quello di un rene o di un altro tipo di trapianto. Al momento non è possibile stabilire quando si potrà arrivare a questo traguardo. Tuttavia, l’esperto è convinto del fatto che “accadrà molto presto. Abbiamo i nostri piani e siamo molto molto ottimisti su questo”.

Gravidanza nei transgender

Il trapianto dell’utero è già stato realizzato su pazienti di sesso femminile. Alcune donne sono riuscite anche a portare avanti delle gravidanze con un utero trapiantato. Questo però è ben diverso dall’introdurre un utero in un organismo maschile, sebbene transessuale ovvero, nato uomo.

Transgravidanza

Nonostante queste critiche, il medico indiano non solo ne ipotizza la fattibilità ma già sta pensando a come individuare gli organi. A partire da quelli donati da un donatore morte oppure recuperando un utero da una donna che abbia voluto cambiare sesso.

Mentre la gravidanza, secondo Kaushik, si potrebbe sviluppare attraverso le tecniche di procreazione assistita con il metodo della fecondazione in vitro. Addirittura, il transgender potrebbe arrivare a partorire.

Un tema delicato e pericoloso. Non solo dal punto di vista psicologico ma anche della salute stessa. Il medico inglese Robert Winston, interpellato dal Dailymail, nel mese di maggio scorso, ha lanciato il monito sui pericoli di questo trapianto in un uomo e soprattutto nel tentare di portare avanti anche una gravidanza.

“I problemi sono enormi, sarebbe un’operazione estremamente difficile. Non hai ancora una cervice o una vagina funzionanti per consentire il canale del parto. Il rischio di morte per la paziente sarebbe molto alto. Sia dall’operazione per consentire il trapianto che dalla gravidanza”. Afferma Winston, concludendo che “non sarebbe eticamente accettabile”.

Bambini transgender

Per quanto riguarda le vere vittime di questo sistema, i bambini, nessuno ne parla e né tantomeno può prevedere come potranno sentirsi e le conseguenze di questo sistema. Purtroppo, questo fenomeno, sostenuto dagli interessi economici sta già gravando sull’equilibrio psicologico dei minori.

Nel Regno Unito, è stato addirittura creato un ministero per l’osservazione dei bambini che vogliono cambiare sesso. L’ordine degli psicologi e la stessa autorità sanitaria del governo britannico hanno recentemente espresso preoccupazioni sulle campagne a favore dei diritti transgender. Campagne che, secondo le autorità, hanno portato a un’impennata dei minori che vogliono cambiare sesso.

Infatti, nell’arco di neanche dieci anni si è arrivati ad oltre il +500 di richieste di bambini in lista di attesa per cambiare sesso. Passando da circa 112 minori nel 2010 ad oltre 5200 nel marzo 2022. Le autorità hanno criticato gli psicologi che hanno incoraggiato i minori in questa direzione. Bambini condizionati dall’immagine propagandistica e di moda di chi rivendica determinati diritti. Diritti ormai più che assodati e riconosciuti.

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