Guttuso
John Berger
Traduzione e cura di Maria Nadotti
Con una nota di Marco Carapezza
Arte
Sellerio Palermo
2023 (orig. Renato Guttuso, 1957)
Valerio Calzolaio
Inghilterra, Sicilia e altrove. 1952-1966. Il grande pittore britannico John Berger (1926 – 2017) ebbe una lunga intelligente frequentazione con Recato Guttuso (1911 – 1987). La sua monografia del 1957 non era stata mai pubblicata in inglese, ne esistevano tracce solo grazie alle edizioni tedesca e russa. Meraviglioso! Grazie alla recente casuale scoperta del biografo di Berger e all’eccelso acuto lavoro nel 2022 di studio e di collegamenti dell’ottima Maria Nadotti (Torino, 1949), esce oggi “Guttuso” ed è una vera chicca editoriale. Nel 1953 l’autore passò dalla pittura e dal disegno alla scrittura, acutissimo osservatore e narratore dell’opera d’arte altrui. Aveva commentato Guttuso nel 1952, ne aveva introdotto il catalogo londinese nel 1955, gli dedicò il suo primo libro monografico tradotto nel 1957 in tedesco e nel 1962 in russo, ne fu amico almeno fino al 1966. L’originale inglese scomparve, restando “sommerso” per decenni e riaffiorando a Ginevra nel 2018 (da sistemare).
v.c.
Guttuso
John Berger
Traduzione e cura di Maria Nadotti
Con una nota di Marco Carapezza
Arte
Sellerio Palermo
2023 (orig. Renato Guttuso, 1957)
Pag. 215 euro 14
Valerio Calzolaio
Inghilterra, Sicilia e altrove. 1952-1966. Il grande pittore britannico John Berger (1926 – 2017) ebbe una lunga intelligente frequentazione con Recato Guttuso (1911 – 1987). La sua monografia del 1957 non era stata mai pubblicata in inglese, ne esistevano tracce solo grazie alle edizioni tedesca e russa. Meraviglioso! Grazie alla recente casuale scoperta del biografo di Berger e all’eccelso acuto lavoro nel 2022 di studio e di collegamenti dell’ottima Maria Nadotti (Torino, 1949), esce oggi “Guttuso” ed è una vera chicca editoriale. Nel 1953 l’autore passò dalla pittura e dal disegno alla scrittura, acutissimo osservatore e narratore dell’opera d’arte altrui. Aveva commentato Guttuso nel 1952, ne aveva introdotto il catalogo londinese nel 1955, gli dedicò il suo primo libro monografico tradotto nel 1957 in tedesco e nel 1962 in russo, ne fu amico almeno fino al 1966. L’originale inglese scomparve, restando “sommerso” per decenni e riaffiorando a Ginevra nel 2018 (da sistemare).
v.c.