Esteri

Attivisti italiani feriti in Cisgiordania: la Farnesina chiede misure immediate

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Tre cooperanti italiani, insieme a una collega canadese, sono stati vittime di una violenta aggressione notturna da parte di un gruppo di coloni israeliani mascherati in Cisgiordania.

L’episodio è avvenuto all’alba, quando un commando ha fatto irruzione nella loro abitazione nella comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico. Gli aggressori hanno picchiato i volontari con calci e pugni, minacciandoli di non fare più ritorno, per poi sottrarre oggetti personali come telefoni e passaporti.

I volontari, che fanno parte del movimento Faz3a e assistono agricoltori e pastori palestinesi, hanno riportato ferite lievi e sono stati dimessi dopo le cure all’ospedale di Gerico.

L’evento ha provocato una ferma condanna da parte del Governo italiano. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito l’attacco come “gravissimo” e inaccettabile. Tajani ha lanciato un esplicito appello al Governo di Israele affinché intervenga immediatamente per bloccare la violenza dei coloni. Secondo il Ministro, tali azioni ostacolano il difficile percorso verso la realizzazione di un piano di pace.

La zona dell’aggressione, nota come ‘Zona A’, secondo il diritto internazionale, dovrebbe essere libera da qualsiasi presenza israeliana. Questa violenza diffusa, purtroppo, non è un caso isolato in Cisgiordania, dove vivono oltre 500.000 israeliani in insediamenti ritenuti illegali. Le Nazioni Unite hanno registrato un incremento record negli attacchi da parte dei coloni dall’inizio del conflitto a Gaza. Italia, Francia, Germania e Regno Unito avevano già richiesto congiuntamente di porre freno a questa escalation. Il Governo italiano ha inoltre ribadito la sua contrarietà all’annessione di qualsiasi parte della Cisgiordania, a tutela della popolazione civile palestinese.

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