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Recensione Dodici mesi in giallo


AAVV (Cappellozza, Giménez Bartlett, Longo, Malvaldi, Malvaldi e Bruzzone, Manzini, Mason, Mercadante, Piazzese, Robecchi, Savatteri, Tanzini)
Dodici mesi in giallo 
Noir
Sellerio Palermo
2025 
Pag. 594 euro 18

Valencia. Recenti festività natalizie. Berta e Marta Miralles sono due dinamiche sorelle ispettrici, inesperte e giovanissime, brillantemente diplomate all’Accademia di Ávila, operative da più di un anno in servizio al commissariato di Russafa, insigne quartiere dell’insigne città. Dopo infanzia e adolescenza nella campagna di Càlig coi genitori contadini (soprattutto l’aranceto), sulle colline del Maestrat in provincia di Castellón, sono magre, caratterialmente l’una l’opposta dell’altra, conviventi in un piccolo centrale appartamento (per risparmiare) e in un minuscolo ufficio, accomunate dal senso di giustizia. Berta è la maggiore, cauta disciplinata musona fumatrice lettrice progressista; dopo la laurea ha avuto una forte delusione amorosa, dedicandosi poi solo allo studio e al lavoro. Marta è operativa entusiasta svelta allegra salutista animalista; le piace ballare e cerca spesso di divertirsi con i ragazzi palestrati e con l’ultima moda. Durante le vacanze trascorrono qualche giorno presso la casa di famiglia (mediterranea) in campagna, poi Marta l’ultimo dì di ferie i primi di gennaio convince con gran fatica Berta ad andare ai labirintici grandi magazzini per i saldi e s’intestardisce per capire come mai sembra scomparsa una delle due commesse dell’intimo femminile. Qualche giorno dopo la ragazza viene ritrovata strangolata nello stanzino dei quadri elettrici. Le due sorelle indagano con parallela scaltrezza, smitizzano tutto, risolvono il femminicidio.

La bravissima Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) apre con un racconto delizioso (“Saldi di gennaio”), nuova serie in terza, l’ottimo confortante volume collettaneo di dodici, dedicato ai mesi (dal primo all’undicesimo); ultimo (di nuovo gennaio) affidato a Manzini in grande spolvero, Schiavone ad Aosta con rimembranze scolastiche. Francamente, la media è altissima, quasi uno più bello dell’altro, i soliti luoghi italiani con escursione mirabile a Oxford (Mason).

Ennesima (diciannovesima) antologia di racconti gialli per la casa editrice palermitana (in quasi quindici anni), scritti per l’occasione, in continuità con le accorte riuscite sperimentazioni che hanno costituito una svolta nel genere del genere. Per l’edizione di fine 2025 ancora colto intrattenimento garantito.

Sono dodici gli autori coinvolti della scuderia Sellerio: sette uomini (Malvaldi in due contesti), tre donne (oltre a Bruzzone), una coppia; due non italiani (traduzioni di Maria Nicola e Luisa Nera); sette in prima persona e cinque in terza. Dopo Bartlett seguono Luca Mercadante a Castel Volturno (“Offerta Speciale Cuori Spezzati”, il più breve); Domenico Cigno alle dure prese con il padre Pietro; Alessandro Robecchi a Milano (“Le Idi di marzo”) con l’eccelsa banda Monterossi, Carella e Ghezzi; Simona Tanzini a Palermo (“Solo uno scherzo”, da primo aprile) con la cronista televisiva Viola, il collega operatore Turi e l’ispettore Zelig; Serena Cappellozza in laguna di Venezia (“La regola dei sei mesi”), con le new entries dell’ispettrice Pagani della relativa madre e dell’agente Angeli; Santo Piazzese a Palermo (“Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto cambia”), felice ritorno di Lorenzo La Marca; Gaetano Savatteri nel trapanese di San Vito Lo Capo (“Notti magiche”), con la divertente banda di Saverio Lamanna; Andrej Longo (“Mi devi fare un favore”), un Ferragosto napoletano (Torre del Greco) con l’ispettore Antonio Acanfora e il commissario Santagata; Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone a Pisa (“Il mese del ripensamento”, settembre), con la raffinata chimica narratrice Serena, i congiunti e l’alta ispettrice Corinna; Simon Mason in Inghilterra (“L’attrazione degli opposti”, o di assortimenti e abbinamenti), un’ulteriore perla incastonata nella saga dinoccolata dei Wilkins, Ray e Ryan; ancora Malvaldi a Pineta (“Di canti di gioia, di canti d’amore”), con la banda del barista e dei vecchietti da BarLume, a briscola; Antonio Manzini fra antica magistrale Trastevere e crescenti livelli di rotture di coglioni aostane (“Colpo d’occhio”, il più lungo). Insomma i cari soliti noti, ormai una famiglia allargata di famiglie noir allargate; si possono incontrare a piacimento, anche non in ordine cronologico (né con gerarchie alfabetiche). Ancora una volta l’opzione del mese è interpretata da tutti e tutte con ironica originalità; le storie sono allegre o truci, alla bisogna; la lunghezza è abbastanza omogenea; musiche e vini assortiti.

La raccolta ribadisce una contaminazione d’impatto sul pubblico, conta l’abitudinario affetto per gli stili noti di ogni autore nel modo caratteristico di ogni relativa serie di romanzi. Manca solo purtroppo Francesco Recami (Firenze, 20 luglio 1956 – 9 ottobre 2025), l’unico autore presente in tutte le antologie gialle a tema pubblicate a partire dal 2011: potendo, avrebbe volentieri utilmente contribuito anche a questa. 

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