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La BMW ed il sorriso della ragazza

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A 1968 BMW Glas 3000. Photographed by LiftarnLei stava lì.
Ferma.
Immobile.
Ma ti guardava, anzi ti parlava.

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Lei stava lì.
Ferma.
Immobile.
Ma ti guardava, anzi ti parlava.
Non so dire se con i fari, ormai spenti, o con le gomme girate verso di te.
Larga, bassa, aggressiva ed in un qual modo seducente.
Non potevi non vederla, non notarla.
Il colore era indovinato, quel grigio scuro che si confondeva nella notte.
Era una BMW ultimo modello, di quelle sportive che ti facevano sembrare tutto possibile.
Una di quelle macchine che, quando tu ci entravi e ti mettevi alla guida ti facevano sentire un altro.
Non come il Marcello che va tutte le mattine in ufficio e nessuno lo nota, quasi fosse un’ombra, ma il Marcello che tutti si girano a guardare perché diverso, affascinante, tenebroso, e per di più, o forse per questo, alla guida di cotanta automobile.
Ma mentre lei era lì parcheggiata, immobile nella sua bellezza consapevole, la folla si avvicinava.
Lungo il Naviglio il venerdì sera la vita fremeva.
Frotte di giovani scorrevano avanti e indietro, apparentemente con una meta precisa.
I maschi, nei loro pantaloni a vita bassa, erano decisamente inferiori come numero alle ragazze.
Ma non solo nel numero erano di meno, quanto nei fatti, nei valori.
E soprattutto nell’apparire.
Perché non c’è storia fra il maschio e la femmina nell’aspetto.
Chissà perché il Padre Eterno quando ha creato la donna, non ha seguito le stesse regole del mondo animale.
In quest’ultimo i maschi sono più belli in assoluto.
Vuoi mettere un gallo a confronto con una gallina, un toro contro una mucca, un leone con una leonessa e così via, sempre la stessa storia.
Quando invece ha fatto la donna ha cambiato le regole.
Chissà, forse per giustificare il Peccato Originale e la debolezza della sua prima creatura,
ha fatto bella la donna.
Le ha creato delle forme curve, sinuose, armoniche.
Non c’è da nessuna parte uno spigolo, un angolo, un’ombra.
Ha distribuito le masse in maniera equilibrata, contrapposte ed integrate, il tutto abbellito da accessori che non sono proprio tali, ma indispensabili al risultato finale.
E fra questi il sorriso.
Nel sorriso di una donna c’è tutto.
Vi può essere la bellezza assoluta, l’amore, l’affetto, la simpatia, la curiosità, l’interesse, la sfida,
cioè ci può essere di tutto, ma tutto rigorosamente bello.
E contro questo l’uomo non ha difesa, non ha anticorpi.
L’unica cosa che può fare è non guardarlo, chiudere gli occhi.
Ma quel sorriso che gli veniva incontro Marcello non poté evitare di vederlo.
E capì subito che era fregato, che stava per essere travolto, che non era come le altre volte, quando a decidere era lui.
Già si vedeva annaspare a bocca aperta di fronte a tanta bellezza, farfugliare parole confuse, per il blackout dei circuiti cerebrali.
Ma in impeto di orgoglio ebbe un colpo di reni e si girò dall’altra parte.
E fu così che si salvò.
La sua BMW stava lì pronta, amica fedele, con i suoi fari e le sue gomme, la sua forza.
Ed il sorriso della donna gli scivolò davanti, leggermente offuscato dalla comparsa della rivale,e passò oltre.
Marcello allora fece un sorriso alla sua BMW, spense la sigaretta,vi saltò dentro e mise in moto…

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::autore_::di Michael Barons::/autore_:: ::cck::263::/cck::

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