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Voglia di weekend tra arte, palazzi, terme e buon cibo? La Tuscia viterbese è quello che fa per voi.
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Voglia di weekend tra arte, palazzi, terme e buon cibo? La Tuscia viterbese è quello che fa per voi. Paesaggio incantevole a poco più di un’ora di macchina da Roma, dai Monti della Tolfa fino a Viterbo e poi ancora su fino a Civita di Bagnoregio, il paesaggio che si estende da Viterbo ai suoi dintorni è costellato di ville e palazzi sontuosi, paesini in pietra, colline, laghi, vigne e boschi di faggi e castagni.
Viterbo è il luogo ideale dove soggiornare perche vicino a molte di queste bellissime mete. Contornata da una cinta muraria pressoché intatta, è nota per essere stata la Città dei Papi dato che nel XIII secolo fu sede pontificia per 24 anni. Sono tante le cose da vedere in questo piccolo gioiello: il Palazzo Papale costruito fra il 1255 e il 1266 con la sua celebre loggia a sette archi è austero e metafisico. Accanto al palazzo sorge il Duomo in stile romanico con una facciata rinascimentale ed una volta lì, vale la pena di vederlo. Poco più in là rispetto al Duomo sorge il bellissimo e completamente integro quartiere medievale di San Pellegrino. I palazzi, austeri ed aristocratici, le torri, i balconi e le scalinate sono costruiti tutti con la pietra peperino, una roccia di origine vulcanica con cui è edificata la maggior parte di Viterbo. Il consiglio è quello di incamminarsi nelle piccole vie pittoresche di San Pellegrino e godersi questo angolo magico di città in cui il tempo sembra essersi fermato. Tra gli altri punti d’interesse della città segnaliamo il Museo Civico, dove si trova una commovente Pietà di Sebastiano del Piombo, grande tavola che il maestro Veneziano realizzò tra il 1516 e 1517 e ovviamente, oltre al quartiere medievale, passeggiare per le vie lastricate e addobbate della città è un vero piacere.
Per dormire, il luogo ideale è il B&B dei Papi, una residenza di charme all’interno di un palazzetto del 1300. L’arredamento è un mix di mobili antichi e oggetti di design, la colazione abbondante con dolci e marmellate fatte in casa. Il B&B si trova nel quartiere di San Pellegrino a due passi dal Palazzo Papale. Le stanze sono solo 3, conviene quindi prenotare.
Una volta a Viterbo però, le terme non possono mancare. Le scelte sono due: ci sono le Terme dei Papi, l’ingresso base per costa 25 euro e vi potrete rilassare in una piscina di dimensioni olimpioniche in cui l’acqua sgorga calda a 50 gradi. Occhio però ad andare nei periodi di festa perché, come voi, altre migliaia di persone avranno avuto la stessa idea. Per un’alternativa più economica e meno affollata, ci sono le terme libere del Bullicame. La sorgente di acqua sulfurea (anche citata da Dante) era nota già al tempo dei romani e si trova a poche centinaia di metri dalle terme a pagamento.
Avevamo parlato di buon cibo ed è così perché nella Tuscia si mangia davvero bene. Noi vi consigliamo il Richiastro, un vecchio ristorante nascosto nelle viuzze lastricate di sampietrini. L’osteria è calda e accogliente, i proprietari sorridenti e conviviali. Ci sta una sola sala con un grande camino in peperino e i piatti hanno tutto il sapore del territorio. Non perdetevi il pane caldo con le salsine miste (verza rossa, lenticchie, uova e rughetta, fegatini da capogiro) e le fettuccine con la finta cacciagione (salsiccia, fegatini, salvia e rosmarino). Deliziose e profumate le zuppe calde con ingredienti di stagione, strepitosa quella di ceci e castagne. Ottimi i secondi, corposi e autunnali e beverino anche il vino della casa, prodotto con uve trebbiano e malvasia.
Le bellezze non si fermano a Viterbo. A 10 minuti di macchina sorge Villa Lante che con i suoi maestosi giardini sovrasta il piccolissimo paese di Bagnaia. La Villa è, insieme a Bomarzo, uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa del periodo manierista (XVI secolo). La realizzazione del luogo incantato è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola che avrebbe progettato, insieme ad un architetto idraulico di Siena, i giardini ed i suoi innumerevoli giochi d’acqua, cascate, fontane e grotte. Ad altri 20 minuti di macchina da Bagnaia si trova Bomarzo, il parco dei Mostri. Il sacro bosco fu ideato dall’architetto Pirro Logorio su commissione del Principe Orsini. Sono molti gli scienziati ed i filologi che hanno cercato di spiegare quel meraviglioso ed intricato labirinto di simboli e vi hanno ritrovato temi e motivi legati alla letteratura rinascimentale e all’alchimia. Il luogo è colmo di mistero e la natura che si avvinghia ai mostri rende lo scenario ancora più suggestivo.
Anche Palazzo Farnese a Caprarola vi lascerà senza parole con le sue sontuose stanze ricoperte di affreschi. Fatto costruire dai Farnese, è tra i migliori esempi di dimora di epoca manierista. Il Vignola (lo stesso architetto di Villa Lante) fu l’autore degli affreschi nella scala Regia, un’imponente scalinata che ruota attorno a 30 colonne di peperino. La stanza più clamorosa è quella del Mappamondo, il suo grandioso splendore lascia senza fiato.
Per chi non si stanca mai (come noi) a mezz’ora di macchina da Viterbo in direzione Lago di Bolsena, sorge Civita di Bagnoregio . Fondata 2500 anni fa dagli Etruschi e oggi soprannominata “la città che muore” perché costruita sopra un cucuzzolo di terra calcarea che si sta erodendo, è una visione. Stagliata all’orizzonte, quasi sospesa nel vuoto nella valle dei calanchi e collegata da un lunghissimo ponte, Civita è di una bellezza folgorante. All’interno del borgo, pittoresco e pieno di fiori e di piante, vi sono case medievali, il palazzo Vescovile e la casa natale di San Bonaventura. Una volta lì non fatevi tentare dai ristoranti turistici e andate in cerca dell’Arco del Gusto, un piccolo locale con prodotti a Km 0 e birre artigianali. Con 5 euro si mangia un panino o focaccia ripieno di salumi e formaggi del posto. Se invece preferiste un ristorante, l’osteria Al forno d’Agnese ha una cucina del Lazio tradizionale.
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::autore_::di Clio Morichini::/autore_:: ::cck::317::/cck::