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Natale

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http://www.deltastate.gov.ng/index.php/media-centre/photo-gallery/category/2-governors-gallerytraduzione di Giorgio Castore
Abuja (Nigeria). Negli anni ’80 , quando ero bambina, la vita nella mia città (Warri) era facile e sicura. Natale era un momento magico. Oggi, osservo come i bambini celebrano le vacanze e non posso fare a meno di sentirmi triste per il brivido dell’avventura perduta. 

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traduzione di Giorgio Castore
Abuja (Nigeria). Negli anni ’80 , quando ero bambina, la vita nella mia città (Warri) era facile e sicura. Natale era un momento magico. Oggi, osservo come i bambini celebrano le vacanze e non posso fare a meno di sentirmi triste per il brivido dell’avventura perduta. I bambini di oggi rimangono in casa legati a giochi che si presentano accattivanti come play station, wii, Xbox, Nintendo, ed altri e che richiedono una interazione impersonale, ma tendono a comprimerne l’esistenza in un mondo isolato, quello loro e dei loro giochi.
Quando ero bambina, le vacanze costituivano un periodo in cui i bambini erano liberi di interagire con i loro vicini di casa, con la famiglia e anche con le persone che in realtà non conoscevano, ma con cui avevano segretamente desiderato di entrare in contatto visitando le loro case.
Una tipica giornata di Natale di solito inizia con la preparazione dello stufato e del riso jollof con il pollo macellato il giorno prima. Generalmente c’è anche una minestra al peperoncino e un sacco di carni fritte assortite per accompagnare il piatto principale che è il riso jollof. Altre chicche natalizie sono chi-chi, biscotti, torte, gelati, cioccolato e diversi tipi di bibite per soddisfare ogni golosità.
La tradizione dell’albero di Natale e dell’apertura dei regali la mattina di Natale, come avviene nel mondo occidentale non è divenuta comune a Warri. I bambini si svegliano la mattina e sono davvero entusiasti di fare un bagno e indossare i loro “vestiti di Natale”. Sono abiti nuovi, mai indossati. Vengono acquistati appositamente per il Natale dai genitori per sottolineare il giorno speciale. I ragazzi di solito indossano un paio di pantaloni, una camicia, biancheria intima, calze e scarpe (tutto nuovo) e se fortunati (soprattutto se la pagella della scuola per dicembre è buona) anche un orologio da polso e occhiali da sole in plastica. Anche le ragazze di solito ricevono doni analoghi, ma invece di pantaloni e camicia ricevono vestiti con bellissimi fiocchi sul retro. Gli abiti sono abbinati a cappelli larghi ed anche per loro ci sono orologi e occhiali da sole. Ogni bambino privilegiato nell’ottenere vestiti di Natale può essere considerato adeguatamente preparato ad una allegra celebrazione.
Una volta vestiti, quindi, è ora di colazione. La tradizione è quella di iniziare la giornata con una ciotola fumante di zuppa al peperoncino con patata bollita o banana cotta e olio di palma rossa. Si pensa che se la giornata inizia con la zuppa al peperoncino, lo stomaco sarà in grado di tollerare tutti i dolci mangiati nel corso della giornata. Inoltre, il fatto che la maggior parte delle persone, soprattutto ragazzi, possano indulgere in una super mangiata non avrà alcun effetto negativo perché le spezie locali della minestra al peperoncino proteggono lo stomaco da qualsiasi problema.
Ricordo, tornando indietro nel tempo, che allora, di solito, cercavo di saltare la colazione, perché per me non era divertente, era troppo noioso e non mi importava tanto neanche mangiare spezie. Invece non riuscivo a stare ferma, in attesa del momento in cui mia madre avrebbe servito lo “stufato di Natale”, che aveva aggredito i miei sensi per tutta la mattina. Una volta mangiato il riso jollof e divorato il pollo fritto, i miei occhi si rivolgevano a dolci, bibite, gelati, cioccolato ma soprattutto alla torta di Natale! La bellezza del Natale era che non c’era fine al mangiare e non c’era una chiara demarcazione tra colazione, pranzo e cena. Il mangiare continuo era permesso per tutto il giorno, una volta mangiata la miracolosa “zuppa al peperoncino.”
Dopo tanto mangiare, i vestiti nuovi non risultano più confortevoli su uno stomaco protuberante. La maggior parte dei bambini, dopo il primo periodo della maratona mangereccia, fa un pisolino e così lo stomaco riduce la sua protuberanza e gli abiti si adattano meglio. Dopo il tanto necessario pisolino, comincia la parte movimentata del Natale. Indossati nuovamente i vestiti, consumati rapidamente bibite zuccherate e snack, l’avventura comincia. Di solito i bambini cercano ed ottengono il permesso dei genitori per andare in visita a tutte le case. Si salutano perché la maggior parte delle mamme non rivedranno più i loro figli fino all’ora di cena. Sulla lista delle persone da visitare troviamo membri della famiglia allargata, amici di famiglia, vicini e anche sconosciuti con i quali i ragazzi non hanno mai avuto alcuna interazione, ma che sono curiosi di conoscere. La regola però, è che tutte queste persone devono risiedere a pochi passi da casa.
I membri della famiglia estesa sono visitati per primi. In quelle case, infatti, una madre sarebbe stata in attesa, perché con ogni probabilità i propri figli si sarebbero scambiati la visita. E’ opportuno dire che i ragazzi a partire da tre anni di età possono uscire in visita per fare baldoria, contando sul fatto che i loro fratelli più grandi veglino su di loro. La mamma della famiglia visitata provvederà immediatamente ad offrire ai bambini ogni chicca preparata per la celebrazione del Natale. Una volta rimpinzati, i ragazzi salutano e manifestando il proprio apprezzamento per il cibo. Passano poi alla visita successiva della lista. Anche in questo caso, può accadere che alcune mamme diano non solo cibo, ma al loro commiato, offrano in dono qualche spicciolo, che per i bambini è come la ciliegina sulla torta della visita. I doni in denaro sono più preziosi di qualsiasi prelibatezza che le mamme possano aver preparato.
Nelle visite alla famiglia ed agli amici, i bambini sono pronti a mangiare e bere liberamente, mentre, dai vicini e dagli sconosciuti, che sono semplicemente curiosi di conoscere, i bambini di solito non accettano offerte di cibo. La visita dei bambini viene considerata una forma di augurio, di buona novella. Le mamme in quelle case donano ai bambini caramelle che devono mostrare alle loro mamme: potranno essere consumati solo se le mamme dei bambini in visita pensano che i dolcetti sono “sicuri” (da incantesimi spiritistici o voodoo – ma questa è storia per un altro giorno) in modo che i bambini li possano mangiare sotto gli occhi attenti delle loro madri. Un vicino di casa o un estraneo farebbe un regalo enorme alla famiglia dei bambini in visita se donasse loro solo denaro. Non è come se incantesimi spiritistici / voodoo non possano essere realizzati con una mancetta, ma la maggior parte delle persone crede, nella mia città natale, che la stregoneria è più facile farla quando si è mangiato o bevuto. Pertanto, per la gente con cui le mamme non hanno familiarità, ai bambini di solito è vietato mangiare cibo, mentre, invece, è possibile accettare dolci o denaro che portano a casa dalla propria mamma: che o li distrugge o prega su di essi, prima di consentire che i suoi bambini li mangino. La maggior parte delle mamme permette ai bambini di tenere i doni in denaro perché gli importi sono relativamente piccoli.
Dopo tutto ciò, le visite, il mangiare ed i doni in denaro (di solito in banconote nuove), i bambini tornano a casa con pancia piena e tasche piene. Generalmente si fa una doccia veloce e si aiuta in cucina con le pile di piatti sporcati da altri bambini in visita. Sorprendentemente, la sera tardi del giorno di Natale, il tavolo da pranzo è completamente imbandito. I bambini, che hanno trascorso l’intera giornata a mangiare, hanno ancora spazio nel loro pancia per altro cibo!
Oggi, osservo i bambini e guardo come trascorrono il giorno di Natale. La maggior parte rimane semplicemente in casa con i propri giochi mangiando il proprio cibo. La società è tale che non ci si può fidare di consentire ai bambini di frequentare vicini e sconosciuti che vivono nelle vicinanze a causa della caduta morale nella società. Bambine sono state rapite, violentate o addirittura uccise in luoghi a pochi isolati dalle loro case. Prima, era la paura della stregoneria / voodoo, ma ora, in più, i bambini potrebbero essere uccisi o subire forti shock emotivi. Questo non per dire che tali rischi non esistano nel comfort delle proprie case, ma perché fuori aumentano le possibilità che si verifichino.
I genitori preferiscono la sicurezza delle loro case per i loro bambini nel periodo natalizio. Per uscire in visita, devono essere accompagnati da uno o entrambi i genitori. E tali visite vengono limitate ai componenti della famiglia. Nessuno dei vicini e, sicuramente, nessun estraneo.
Mi auguro intensamente che rivivano quei giorni in cui i bambini possano essere liberi e sentirsi sicuri di giocare per strada ed ogni adulto possa essere visto e percepito come un genitore. Quei bei vecchi tempi in cui i vicini trattano ogni altro ragazzo come loro e quindi non vi sia ragione di avere paura.

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::autore_::by Joy Otedoh::/autore_:: ::cck::311::/cck::

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