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Udine, città modello per gli anziani

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Tra i tanti problemi d’affrontare in un mondo sempre più convulso, c’è anche l’aumento del popolo degli anziani, non solo in Italia, ma in tutto il mondo industrializzato.

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Tra i tanti problemi d’affrontare in un mondo sempre più convulso, c’è anche l’aumento del popolo degli anziani, non solo in Italia, ma in tutto il mondo industrializzato.
Il benessere, nonostante le crisi economiche, è in crescita e la vita tende un po’ ovunque fortunatamente ad allungarsi. Da anni, ricordiamo, sono ormai al fotofinish il Giappone e l’Italia con una aspettativa di vita di circa 82 anni.
Molti sono i progetti per fare della vecchiaia non una malattia degenerativa come purtroppo è ancora considerata, ma una risorsa dove l’anziano può ancora svolgere un compito sociale per sé e per la comunità.
Questa è l’idea portante che ogni nazione cerca di portare avanti e che l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sta valorizzato da anni attraverso l’Healthy Ageing Subnetwork in favore dell’invecchiamento in salute.
La Svezia con Stoccolma ha guidato questo progetto dal 2004 al 2008, poi è stata la volta dell’Italia con Udine, dal 2009 fino all’anno scorso, ma visti i risultati eccezionali la città friulana è stata riconfermata all’unanimità fino al 2018 per dirigere questo progetto a cui partecipano 32 nazioni del mondo.
La vitalità tutta friulana di Udine, ha sorpreso l’Unione Europea tanto che due anni fa ha chiesto proprio alla città friulana di pilotare anche l’ Healthy Ageing UrbanAct, un nuovo progetto per risolvere i problemi della terza età da vari punti di vista non solo sanitario, ma anche per la qualità della vita sviluppando, tra l’altro, lo svago e la cultura.
La cosiddetta terza età è ritenuta da molti sociologi l’ emergenza dei prossimi decenni con l’aumento degli over 70 almeno del 20% solo nel prossimo decennio e nel 2050 saranno uno ogni tre abitanti sulla terra.
L’allungamento della aspettativa di vita è dovuta certamente al progresso non solo economico, ma di mentalità, portando con sé maggiori incognite dagli impedimenti fisici a quelli mentali, dalla solitudine all’impoverimento, tutti elementi che con giuste politiche potrebbero risolversi, evitando, tra l’altro, di appesantire i sistemi sanitari e dare dignità a chi ha vissuto la sua vita.
Dunque, proprio l’esperienza di Udine sarà assai preziosa per questi progetti che verranno affiancati dalle novità di altre città europee.
Ma cosa ha di speciale Udine per gli anziani? È fra le più anziane d’Italia: 68 ultracentenari, un quarto della popolazione ha più di 65 anni, il 18 % delle 49 mila famiglie è composto da anziani soli (8.800 persone), quasi tutte donne, ma grazie alle politiche locali hanno poco tempo per sentirsi sole: sport, cultura, servizio sanitario di geriatria eccellente, servizi sociali efficienti in una rete organizzativa che in poco più di vent’anni ha dato frutti importanti.
La vecchiaia se ben affrontata, come nell’esperienza di Udine, può essere un momento bello della vita come scriveva in proposito il giornalista Gianni Brera che “La vecchia tutto sommato è bella, peccato però che duri poco“.
Poche parole che indicano al meglio la verità su questa stagione della vita.

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::autore_::di Fabrizio Cerami::/autore_:: ::cck::500::/cck::

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