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I Fiumi e il Sangue

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I fiumi scorrono incessantemente.
Giorno e notte, senza soste né indecisioni.
Vanno giù inflessibili, a volte dolci, a volte vivaci, in alcuni casi impetuosi.

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I fiumi scorrono incessantemente.
Giorno e notte, senza soste né indecisioni.
Vanno giù inflessibili, a volte dolci, a volte vivaci, in alcuni casi impetuosi.
Attraversano territori già conosciuti, familiari.
Conoscono ogni ansa, ogni pendenza, ogni argine.
Forse, addirittura, gli esseri che popolano questo habitat.
I pesci, le larve che vi nascono e muoiono.
E perché no, l’impronta dei posti dai quali traggono origine.
I ghiacciai, le ampie valli alpine, o le sorgenti degli alti monti.
E trascinano con sé le caratteristiche dei luoghi da cui traggono origine.
E per questo, forse, non sono solo delle masse di acqua che vengono giù, ma delle espressioni della natura che racchiudono in loro qualcosa di più.
Come il Sangue.
Il liquido che attraversa le nostre arterie e vene non è solo un veicolo per i globuli bianchi, i globuli rossi, che trasportano ai tessuti ossigeno e nutrienti.
Ma porta con sé la sua storia personale e familiare.
Le cose belle e quelle brutte.
Le sue caratteristiche intime.
Quelle dalle quali non ci potremo mai distaccare, e che, anche tentando di modificare, verranno sempre fuori.
Non potrà mai un turco che vive in Germania, anche se da molto tempo, dimenticare la sua terra di origine, così come un negro americano non può dimenticare, anche volendolo, la sua terra madre.
Hanno ambedue lo stesso fiume che scorre nelle loro vene.
Per cui io, quando vedo un fiume scorrere mi chiedo sempre da dove venga e dove vada, e soprattutto a cosa e a chi si trascina con sé.

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