Società

Per uscire dalla crisi, il rosario

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Da sette lunghi anni, l’Italia come il resto del mondo, è attanagliata da una crisi economica senza precedenti e con la famosa luce in fondo al tunnel talmente lontana che qualcuno comincia a domandarsi se poi c’è veramente una luce.

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Da sette lunghi anni, l’Italia come il resto del mondo, è attanagliata da una crisi economica senza precedenti e con la famosa luce in fondo al tunnel talmente lontana che qualcuno comincia a domandarsi se poi c’è veramente una luce.
Certo, la disperazione delle persone che in poco tempo si sono trovate da una vita serena e confortevole ad avere l’incubo di dover vivere per strada non aiuta certo alla serenità e all’ottimismo.
A questo bisogna aggiungere che siamo bombardati da riforme sul lavoro, da tavoli di discussione tra imprese e sindacati, da proposte di legge e quant’altro tutto per far uscire da questa empasse l’intero Paese, ma i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti e la possibilità di lavorare decentemente, di mettere su casa, specialmente per i giovani, diventa il mondo dei sogni.
Come uscire allora? Le ricette sono molte e certamente l’esperienza di Torino ha dell’incredibile, almeno per chi non ha fede.
Si, proprio di fede, perché da qualche tempo è nata una nuova attività che si chiama “Impresa Orante” con tanto di sito internet e blog.
Leggo sul quotidiano la Stampa di operai e imprenditori che si riuniscono la mattina presto, prima dell’inizio della giornata di lavoro, per pregare insieme il rosario.
Tutti insieme chiedono alla Madonna di aiutarli ad uscire dalla crisi. “Dacci la forza – ripetono alla fine del rosario – per affrontare con serenità questo periodo” oppure “Ispiraci, fai rinascere un’economia che non si dimentichi delle persone“.
L’iniziativa è nata da un idea di Maria Chiara Martina, imprenditrice torinese insieme all’Opera religiosa dei Giuseppini del Murialdo.
Abbiamo voluto lanciare una provocazione – dice l’imprenditrice – la preghiera del Rosario recitata nei luoghi di lavoro che così diventano “cellule” di “Impresa Orante”” e, in poco tempo, oltre a Torino e al Piemonte, sono nate “cellule” anche in Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna.
Chiediamo alle aziende di organizzare, per i lavoratori interessati – spiega Martina- momenti di preghiera un giorno la settimana, perché il grido di aiuto può smuovere il Cielo”. Il punto di riferimento è il nostro sito  www.impresaorante.org: ci trovate anche delle schede con tracce di meditazione“.
Non so se questo aiuta i lavoratori a superare la crisi concretamente certo, però, leggendo ancora dalla Stampa alcune testimonianze c’è da riflettere come, ad esempio, quella di un’altra imprenditrice che afferma: “Ho aderito subito a Impresa Orante perché mi sembra un bel modo per vivere la fede calandola nella realtà. Per ora siamo sei – sette su un totale di diciassette dipendenti” oppure un altro che dichiara: “La Chiesa spesso mi delude però qui partecipo volentieri. Certo è che dopo aver pregato insieme ai miei colleghi mi sento molto più contento“.
Mi ha colpito in particolare la testimonianza di un collaudatore di 47 anni che afferma: “Io in Chiesa non vado quasi mai, anche se alla sera recito le preghiere che ho imparato da bambino. All’inizio ero titubante, poi ho notato che questa cosa ci dà forza e speranza. Le battutine? Le avevo messe in conto. E quando arrivano rispondo che non tutto quello che esiste sta dentro il nostro cervello…“.
Incuriosito sono andato sul sito www.impresaorante.org e li ho scoperto un mondo straordinario che pensavo ormai dimenticato.
Il sito è molto bello e soprattutto leggibile, invita tutti, credenti a fare questo viaggio nella preghiera del rosario, forse il problema del lavoro non si risolve, ma sapranno certamente affrontarlo meglio con un cuore più sereno ed aperto al prossimo ed alla vita e le testimonianze per fortuna non mancano.

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::autore_::di Antonello Cannarozzo::/autore_:: ::cck::562::/cck::

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