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Per la prima volta, nella storia delle esposizioni universali, è stato dedicato un padiglione interamente al vino. Per la prima volta l’EXPO è dedicato al cibo avendo come fil rouge “nutrire il pianeta”
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Per la prima volta, nella storia delle esposizioni universali, è stato dedicato un padiglione interamente al vino. Per la prima volta l’EXPO è dedicato al cibo avendo come fil rouge “nutrire il pianeta”, con la partecipazione di 144 Paesi che concorrono a fornire una nitida immagine delle tradizioni e dello sviluppo dell’agricoltura e del cibo nel mondo. Quest’edizione, avendo luogo in Italia, non poteva non soffermarsi su uno dei fiori all’occhiello della nostra gastronomia (ed economia): il vino ed i terroir italiani.
L’avveniristico padiglione è stato progettato dall’architetto Italo Rota, in collaborazione con l’ente Veronafiere (l’organizzatore di Vinitaly per intenderci) e si propone l’intento di accompagnare in un viaggio attraverso la storia, il presente ed ipotizzare il futuro del vino, guidando i visitatori attraverso un percorso multimediale, stimolante ed interattivo.
La struttura si sviluppa su tre piani, dalla domus vini al piano terra sino alla terrazza attraversando la Libreria del Vino, un’area dedicata alle degustazioni in chiave tecnologica ed automatizzata. Sarà utile scaricare l’applicazione per smartphone dedicata che, tracciando un profilo delle preferenze dell’utente, farà da cicerone attraverso i 544 vitigni autoctoni e le circa 1400 etichette disponibili in degustazione. L’app permetterà inoltre di acquistare e ricevere a casa le bottiglie esposte con un semplice tocco dello schermo. I visitatori dovranno acquistare al costo di 10 Euro una carta magnetica che dà diritto a 3 assaggi. Onnipresente sarà un team di sommelier che supporterà le scelte degli assaggiatori completando l’esperienza con utili descrizioni ed informazioni gustative diversamente non accessibili ai più. Il vino sarà mesciuto attraverso enodispenser, una forma meccanizzata già molto diffusa negli Stati Uniti, che permette di mantenere costanti le condizioni di conservazione delle bottiglie, erogando quantità di vino prestabilite.
Il padiglione sollecita tutti e 5 i sensi (gusto, udito, olfatto, tatto e vista) garantendo un coinvolgimento totale. Si passeggerà inebriati dalle fragranze peculiari del vino, ascoltando bottiglie stappate, incontri di calici e canzoni folkloristiche tipiche delle vendemmie. Il tutto con luminosi LED e proiezioni, ma soprattutto degustazioni. Alcune di queste organizzate nella terrazza da consorzi e rappresentanti dei produttori. Momenti unici per promuovere e diffondere la cultura del nostro vino ad una platea mondiale di interessati.
L’Italia vanta infatti una storia millenaria, inconfondibilmente imbevuta di ettolitri di vino, ed un patrimonio di scoperte e progressi nella coltivazione e nelle pratiche di cantina. Il vino rappresenta, infatti, uno dei pochi elementi culinari e culturali condiviso e diffuso, senza esclusioni, su tutto il territorio. Nonché, un tassello imprescindibile della internazionalmente acclamata dieta mediterranea, che lo annovera fra gli elisir di lunga vita. Nessun altro paese al mondo può vantare una così vasta biodiversità, che, attraverso i secoli, è divenuta elemento caratterizzante della bella vita: lo stile di vita italiano conosciuto, apprezzato (e purtroppo imitato) in tutto il mondo.
Sono attesi circa 20 milioni di visitatori durante il semestre di apertura dell’Esposizione, un’occasione unica per far brillare il nostro Paese, ma unica anche per creare una diversa coscienza e comprensione legata a cibo, salute e stili di vita alimentari che non possono naturalmente prescindere da un buon calice di vino.
Info: www.vino2015.it
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::autore_::di Giuseppe Bellavia::/autore_:: ::cck::587::/cck::