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Antiche fonti riportano che Metaponto fu fondata dall’eroe greco Nestore, reduce dalla guerra di Troia; altre che furono dei coloni greci dell’Acaia a porre le basi della città. Sta di fatto che il suo nome in greco (meta [ton] ponton) significa “al di là del mare”.
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Antiche fonti riportano che Metaponto fu fondata dall’eroe greco Nestore, reduce dalla guerra di Troia; altre che furono dei coloni greci dell’Acaia a porre le basi della città. Sta di fatto che il suo nome in greco (meta [ton] ponton) significa “al di là del mare”.
Gli scavi e i reperti raccolti, sono la testimonianza che questa città della Magna Grecia ebbe un ruolo molto importante nella storia del Mediterraneo antico, dovuto senza dubbio anche alla sua posizione geografica. Il simbolo della spiga d’orzo, raffigurato sulle sue monete, sta però ad indicare che la sua ricchezza economica proveniva principalmente dalla fertilità del territorio. A Metaponto visse ed operò fino alla fine dei suoi giorni (490 a.c.) il grande Pitagora che qui fondò una delle sue scuole.
Nella guerra tra Roma e Pirro, la città si alleò con quest’ultimo e, dopo la sua sconfitta, i romani la vollero punire e molti abitanti fuggirono esuli in varie località. Quando la città accolse Annibale contro Roma, questa, vincitrice, distrusse totalmente Metaponto.
Per anni la città, che sorge tra due fiumi, Bradano e Basento, rimase abbandonata e fu lentamente ricoperta da sedimenti alluvionali.
Oggi Metaponto è una frazione del comune di Bernalda in provincia di Matera e conta circa mille abitanti stanziali che, nei mesi estivi, crescono notevolmente, dato il buon flusso turistico, attratto dalla città che si trasforma in una accogliente stazione balneare, bagnata dal mare Jonio, meta ambita sia da subacquei che dagli amanti di lidi sabbiosi.
Campeggi e villaggi sono stati affiancati ad alberghi per poter far fronte alle numerose richieste turistiche, in crescita ogni anno. Di notte, locali e discoteche, consentono, a coloro che amano divertirsi al chiarore della luna, di prolungare il divertimento diurno. Dicono che le stelle da queste parti siano particolarmente luminose e che il cielo sia di un blu così intenso, da non avere eguale.
A poca distanza dalla città moderna è situata l’area archeologica, con le sue rovine ed i suoi reperti raccolti nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto. Particolarmente interessanti sono le Tavole Palatine, resti di un antico Tempio extraurbano in stile dorico, dedicato ad Hera. Sorge su di una collina e conserva ancora parte del colonnato esterno, 15 colonne che sostengono due pezzi di architrave. Il Parco Archeologico comprende altri tre templi: il Tempio di Atena, il Tempio di Apollo e quello di Afrodite, l’unico in stile ionico. A destra dell’area sacra, un teatro a cavea semi-circolare, costruito nel IV° secolo a.C. ed il Kerameicos, quartiere dei ceramisti, attività artigianale all’epoca molto sviluppata. Al lato, opposto della strada di accesso al Parco Archeologico, verso il mare, sorge il Castrum romano, un probabile insediamento romano con fortificazioni di difesa (Castrum). Per portare alla luce questo sito (individuato dall’archeologo M. Lacava nell’800), sono stati necessari sette anni di lavori tra gli anni 70/80, ma ora è in uno stato di totale abbandono, coperto di erbacce e sconosciuto ai non addetti ai lavori perché, mai aperto al pubblico. Realizzato intorno al 300 a.C. sul lago artificiale salato di Santa Pelagina, era un’importante via di collegamento con il mare. All’interno di questo abitato è presente anche un complesso di culto paleocristiano costituito da una basilica ed un battistero.
Mare, spiagge, divertimento, cultura, buona cucina: basta imboccare con l’auto la statale basentana o, con il treno, la linea Reggio Calabria-Potenza-Brindisi e scendere direttamente alla stazione di Metaponto.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::581::/cck::