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Col permesso dell’Autrice pubblichiamo il suo articolo, già pubblicato dall’IPS, col titolo “Crecen las voces por un acuerdo climático “audaz” en París”
NEW YORK, luglio 2015 (IPS) – Un’alleanza di 24 principali istituzioni scientifiche britanniche ha esortato i governi a prendere misure energiche e immediate al cruciale vertice sul cambiamento climatico che l’ONU terrà a dicembre a Parigi.
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Col permesso dell’Autrice pubblichiamo il suo articolo, già pubblicato dall’IPS, col titolo “Crecen las voces por un acuerdo climático “audaz” en París”
NEW YORK, luglio 2015 (IPS) – Un’alleanza di 24 principali istituzioni scientifiche britanniche ha esortato i governi a prendere misure energiche e immediate al cruciale vertice sul cambiamento climatico che l’ONU terrà a dicembre a Parigi.
Una dichiarazione rilasciata dall’alleanza, martedì 21, avverte che, perché l’umanità abbia una ragionevole possibilità di limitare il riscaldamento del pianeta a due gradi Celsius il mondo dovrà emettere lo zero per cento di anidride carbonica per l’inizio della seconda metà del secolo, come prova la schiacciante prova su cui si sono basate le istituzioni.
L’economista ambientale Nicholas Stern, presidente dell’Accademia Britannica e uno dei firmatari della dichiarazione, ha detto che questo “dimostra la forza della concordanza tra le istituzioni dedicate alla ricerca in Gran Bretagna sui rischi che generano i livelli in aumento di gas serra nell’atmosfera.”
Egli ha proseguito: “La nostra comunità di ricerca è stata per molti decenni in prima linea negli sforzi per espandere la nostra comprensione e conoscenza delle cause e delle potenziali conseguenze del cambiamento climatico”.
E poi: “Mentre alcuni dei nostri politici e organi di informazione continuano ad appoggiare la negazione irrazionale e irresponsabile dei rischi del cambiamento climatico, i principali istituti di ricerca” della Gran Bretagna “sono uniti nel riconoscere l’evidenza categorica che le attività umane stanno spingendo il cambiamento climatico.”
Sono inclusi tra i firmatari la Società Ecologica Britannica, l’Istituto di Fisica, la Reale Società Astronomica e la Reale Società Meteorologica.
La dichiarazione afferma che i pericoli non sono teorici e, infatti, che molti dei sistemi ecologici e umani sono già a rischio. L’aumento di due gradi della temperatura causerebbe eventi meteorologici sempre più estremi, con il corrispondente pericolo per gli ecosistemi e per intere culture.
Se l’aumento raggiungerà i quattro gradi o più, il mondo corre il rischio di estinzione di un considerevole numero di specie animali, di insicurezza alimentare globale e regionale, e cambiamenti fondamentali nelle attività umane che oggi sono garantite.
Tuttavia, sottolineano le istituzioni che la soluzione del problema possiede un enorme potenziale per l’innovazione, per esempio nelle tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica.
Le misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, come la sicurezza alimentare, l’energia e l’acqua, la qualità dell’aria, il miglioramento della salute e la protezione dei servizi forniti dagli ecosistemi, genererebbero benefici economici consistenti.
Martedì 21, inoltre, il Vaticano ha accolto i sindaci e i governatori delle principali città di tutto il mondo, che hanno firmato una dichiarazione che invita i governanti del pianeta ad adottare misure audaci nella 21esima Conferenza delle Parti (COP21) della Convenzione Struttura delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che la capitale francese ospiterà.
Il vertice di Parigi tra il 30 novembre e l’11 dicembre, “può essere l’ultima reale occasione per negoziare accordi che mantengano il riscaldamento indotto dall’uomo sotto di due gradi”, dice il comunicato firmato dai sindaci di Africa, America Latina, Asia, Stati Uniti ed Europa.
I governatori devono raggiungere un “accordo audace che restringa il riscaldamento globale a un limite che sia sicuro per l’umanità, e che protegga i poveri e i vulnerabili”, dice la nota, che porta anche la firma di Papa Francesco, che ha assunto una forte presa di posizione pubblica sul cambiamento climatico.
Tra i presenti in Vaticano c’era Jerry Brown, governatore della California, Stati Uniti, che, in un’intervista al giornale Sacramento Bee, definì “trogloditi” i negoziati sul cambiamento climatico.
I negazionisti, come i multimilionari statunitensi “fratelli (Carlo e Davide) Koch, non si rassegnano a star fermi”, secondo Brown.
Che poi ha sostenuto; “Stanno raccogliendo soldi,… sostenendo i candidati,… finanziando centri di ricerca, e la negazione, il dubbio e lo scetticismo si diffondono attraverso vari mezzi di comunicazione, e per questo la sincerità e l’autorità del papa costituiscono un benvenuto antidoto a questo ceppo virulento di negazionismo del cambiamento climatico”.
Secondo una ricerca condotta dall’organizzazione ecologista Greenpeace, i fratelli Koch, che finanziano anche la destra di Tea Party negli Stati Uniti, hanno donato più di 79 milioni di dollari a organizzazioni che negano i traumi scientifici sul cambiamento climatico dal 1997.
“Dobbiamo agire contro un futuro incerto che potrebbe essere qualcosa che nessuno vuole. Stiamo parlando dell’estinzione… di regimi climatici che non sono stati visti da decine di milioni di anni. Non siamo ancora arrivati lì, ma siamo sulla buona strada”, ha predetto Brown.
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::autore_::di Kitty Stapp::/autore_:: ::cck::708::/cck::