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Chi lo avrebbe mai detto che Roma dopo Mafia capitale, il tracollo dei trasporti, l’ingovernabilità politica, periferie abbandonate, un sindaco “marziano” e chi più ne ha si accomodi, potesse essere messa insieme a Milano tra le città top del mondo nel suo Safe Cities Index 2015.
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Chi lo avrebbe mai detto che Roma dopo Mafia capitale, il tracollo dei trasporti, l’ingovernabilità politica, periferie abbandonate, un sindaco “marziano” e chi più ne ha si accomodi, potesse essere messa insieme a Milano tra le città top del mondo nel suo Safe Cities Index 2015.
Se pensate ad uno scherzo non è così; il prestigioso settimanale inglese the Economist che in passato non ha esitato a mettere l’intero Paese alla berlina, ricordiamo che appena il 19 maggio di quest’anno scriveva della morte del nostro Sud o l’incapacità dell’Italia di risolvere il problema del debito pubblico per poi ancora alla fine di maggio parlare dell’Italia come se non peggio della Grecia. Insomma tanto per gradire una visione non certo buonista del nostro Bel Paese.
Eppure i giornalisti di Sua Maestà non finiscono di stupire così la nostra capitale improvvisamente è meno disastrata di quello che pensiamo noi cittadini, insieme alla “capitale morale”, Milano. Diciamo subito che nessuna delle due città è nelle prime 10 top, un titolo che spetta in ordine a Tokyo, Singapore e Osaka, ancora Giappone, seguite da Stoccolma, Amsterdam, Sydney, Zurigo e Toronto. Noi con Roma e Milano siamo in un certo senso lo spartiacque tra il nord e il sud della classifica che chiude con Jakarta e Teheran.
La classifica è almeno per noi tutta una sorpresa, come la tanto decantata sanità lombarda è superata da quella romana nonostante sia commissariata portandola davanti alla prima di ben due punti al 25simo posto. Lo stesso indicatore è per la qualità dell’aria e dell’acqua, dell’aspettativa di vita e della mortalità infantile. diciamolo che per chi come me vive da sempre a Roma è quanto meno una sorpresa.
Tuttavia più singolare è la situazione della sicurezza delle infrastrutture, che riguarda la qualità degli edifici e delle strade e la loro resistenza contro i disastri, per fortuna buche, allagamenti o neve non sono incluse nella graduatoria, la sicurezza del trasporto pubblico anche se ormai fatiscente, la qualità degli impianti elettrici, oltre il calo di incidenti e morti dei pedoni o al numero di abitanti che vivono in periferie degradate ponendo la nostra capitale al 18esimo posto, davanti a Milano di cinque punti, e addirittura davanti a Londra e Parigi, ma anche a Francoforte e Stoccolma. Altro elemento è il costo della vita e qui il distacco con Milano è evidente di almeno cinque punti.
Dove però Roma rimane assai indietro, al 40esimo posto, per la sicurezza personale, addirittura dopo Johannesburg e ultima delle città occidentali, subito dopo l’apparente pacifica Bruxelles.
L’Economist in proposito ricorda con una certa malizia l’invito che il Dipartimento di Stato Usa indirizzò ai turisti americani per furti, scippi e rapine a Roma, insieme ad altre diplomazie internazionali hanno diffuso allarmi simili. Infine, Milano batte Roma nella sicurezza digitale, 25esimo posto contro il 35esimo, sulla garanzia di scambiare dati al sicuro da attacchi hacker. Da questi dati emergono due città simbolo dell’Italia che non stanno poi così male come ogni giorno i media ci dicono, solo chi vive la propria città sa quanto può valere nel bene o nel male questa classifica a noi basta viverci al meglio.
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::autore_::di Rosario Vitti::/autore_:: ::cck::745::/cck::