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Ferdinand, la visione e la vicina

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La Praia - olio su tela di Paolo Sandulli
Ferdinand non sapeva più cosa pensare. Si trovava in un bel ristorante in un paese della Costiera Amalfitana…

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Ferdinand non sapeva più cosa pensare.
Si trovava in un bel ristorante in un paese della Costiera Amalfitana dove era stato invitato da carissimi amici di Bolzano, forse per festeggiarlo in compagnia della sua nuova ragazza, una tipina tutta pepe, da conoscere meglio.
La serata era fantastica, il cibo eccellente, anche perché leggero ed il vino adeguato al tutto.
Ma era continuamente distratto dalla donna che sedeva, in un separato tavolo, davanti a lui, offrendogli il volto, mentre l’uomo che la accompagnava gli dava le spalle.
Ma non era una sola donna quella che lui vedeva.
Erano tante e tutte diverse.
Ogni volta che alzava gli occhi per vederla, distraendosi dalla conversazione che si teneva al tavolo, trovava una donna diversa.
Non era mai quella di prima, anche se ne conservava le fattezze generali.
A volte rideva mostrando degli occhi luminosi e dei denti bianchissimi ed una felicità straripante mentre guardava con occhi innamorati il suo uomo.
La volta successiva era molto distratta, quasi annoiata.
Ferdinand non riusciva a capire come mai la sua vicina potesse cambiare di umore così repentinamente e insieme al suo stato d’animo cambiasse anche i propri lineamenti in modo così marcato da sembrare un’altra persona.
Ma non riusciva neanche a capire come se la sarebbe cavata quella sera con i suoi amici e la sua fidanzata.
Erano tutti oltremodo interessanti e la conversazione non languiva assolutamente, anzi, e la sua partecipazione era richiesta e necessaria.
Ma la sua testa quella sera era altrove ed esattamente sul tavolo di fronte a lui.
Cominciò così la cena più estenuante della sua vita.
Fra una parola e l’altra con i suoi amici teneva continuamente sotto osservazione la sua vicina e registrava tutte le variazione del suo umore e le relative trasformazioni del volto.
Nessuna scuola di recitazione avrebbe potuto formare una attrice capace di rappresentare così bene tutti gli stati d’animo possibili, dalla gioia al dolore, dalla soddisfazione all’indifferenza, dall’ira all’ironia, dall’entusiasmo alla delusione, insomma tutte le variabili possibili del nostro umore quella sera venivano rappresentate con relativo cambio dei lineamenti del volto.
Il tutto era, da una parte interessante, ma da un’altra inquietante, e lui doveva assolutamente capirci di più.
Ferdinand a questo punto pensò di aver bevuto troppo Fiano di Avellino e chiese ai suoi amici quante bottiglie ne avessero già bevute. Ma siamo solo alla seconda dissero loro, ed è ancora a metà! E quindi scartò l’ipotesi troppo vino.
E allora?
Allora chiese al cameriere, dopo avergli data una lauta mancia, di fargli sapere con discrezione chi fosse quella coppia vicino a loro.
Dopo un po’ venne la proprietaria del ristorante che lo conosceva bene e gli disse confidenzialmente che quella era una coppia americana che si sarebbe sposata di lì a due giorni e che avrebbero avuto il ristorante tutto per loro.
E fu così che capì.
Aveva avuto, come già gli era successo altre volte, poche per la verità, una visione premonitrice.
Aveva in pochi attimi vissuto tutti, o almeno gran parte, i cambiamenti che quella donna avrebbe avuto nella sua vita matrimoniale, e questo lo impressionò molto.
Si chiese innanzitutto quale fosse la versione vera della donna, quella innamorata o quella adirata, quella dolce o quella arrabbiata e così via.
Più pensava più si rendeva conto che non c’era risposta.
Forse l’unica possibile era che erano tutte vere, che a volte era l’una a volte l’altra è così via all’infinito….
A questo punto ritornò con la sua attenzione ai suoi amici e guardò teneramente Daria, la sua ragazza e vide che era la stessa di prima, quella che lui conosceva.
Ma ormai il dubbio si era impossessato di lui e ripose nella tasca interna della giacca l’anello di fidanzamento che aveva preparato per darglielo quella sera stessa e si propose di vederci meglio….

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::autore_::di Michael Barons::/autore_:: ::cck::871::/cck::

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