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Avrete sicuramente letto almeno uno delle migliaia dei suoi pezzi di tennis, se siete molto vecchi sulla Gazzetta (1951-54), diversamente giovani (come me) sul Giorno (1956-88), contemporanei sulla Repubblica (dal 1988 a domani).
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Avrete sicuramente letto almeno uno delle migliaia dei suoi pezzi di tennis, se siete molto vecchi sulla Gazzetta (1951-54), diversamente giovani (come me) sul Giorno (1956-88), contemporanei sulla Repubblica (dal 1988 a domani). O ascoltato una delle mitiche premiate centinaia di telecronache con Tommasi su Sky (oltre un decennio fino al 2011). O letto uno dei suoi libri e romanzi. Il colto divagatore tennista Gianni Clerici (Como, 1930) è un grande scrittore, di quantità e qualità, di sport e di vita. In “Il giovin signore” narra in terza di un alter ego golfista, figlio d’arte fatuo ed egoista, disincantato ed elegante, al tempo del servizio militare e poi dei successi come imprenditore europeo, pater familias cavaliere del lavoro. La prima edizione era del 1997.
v.c.
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