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Sennariolo

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La domus III di S'Elighe Entosu detta "delle sette stanze", Usini. "Re-exposure of s'elighe entosu domus III 4" di Tanarighes - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Re-exposure_of_s%27elighe_entosu_domus_III_4.jpg#/media/File:Re-exposure_of_s%27elighe_entosu_domus_III_4.jpg
Durante il nostro girovagare per l’Italia, abbiamo incontrato dei borghi che vale la pena evidenziare per una loro particolarità: l’esiguo numero di abitanti.

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Durante il nostro girovagare per l’Italia, abbiamo incontrato dei borghi che vale la pena evidenziare per una loro particolarità: l’esiguo numero di abitanti. Tra questi, in Sardegna (provincia di Oristano) possiamo senza dubbio inserire Sennariolo."Sennarioloaerea". Con licenza Pubblico dominio tramite Wikipedia - https://it.wikipedia.org/wiki/File:Sennarioloaerea.jpg#/media/File:Sennarioloaerea.jpg E’ uno dei comuni più piccoli d’Italia, dove il tempo sembra essersi fermato e la forza poetica del paesaggio suscita forti emozioni. Il comune oggi conta 183 abitanti – secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 – di cui 5 stranieri. I romeni sono la maggior parte di questi. Nel 1911 il paese ha raggiunto l’apice della sua popolazione con 507 presenze.
La felice posizione geografica, particolarmente pianeggiante, tra i fiumi Rio Mannu e Rio Marale o Marafè, ne ha consentito il popolamento fin da epoche remote. Infatti sul suo territorio sono state scoperte varie “domus de janas” e nuraghi, tra i quali ricordiamo Fromigas, Murcu e Liortinas. Anticamente erano ritenute janas (nome probabilmentederivante da Diana, la dea legata alla notte) delle belle donne, dalla pelle molto delicata, che alcuni consideravano addirittura “fate”. Vestivano di rosso, sul capo portavano un fazzoletto ricamato con fili d’oro e si cingevano il collo con pesanti collane d’oro."Sennariolo" di silvia - Opera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Sennariolo.jpg#/media/File:Sennariolo.jpg Emanavano una luce così forte che potevano abbagliare chi le guardava. Di notte utilizzavano questo bagliore per girare nei boschi ed andare a visitare i neonati, dei quali stabilivano il futuro, esercitando il loro potere malefico-benefico. Se destinavano la creatura al bene, questo avrebbe avuto una esistenza felice, altrimenti il povero malcapitato sarebbe stato sfortunato tutta la vita. Spesso per augurare del male ad una persona, ancora oggi alcuni usano l’espressione: “mala jana te hurrada” (cattiva fata ti perseguiti). Descritte come molto ricche, potevano elargire generosamente le loro ricchezze o proteggerle gelosamente con l’aiuto delle “muscas maceddas”, insetti grandi come una pecora, con un solo occhio e muniti di un grosso pungiglione velenoso.
Vivevano nelle domus janas, oggi considerate strutture sepolcrali preistoriche, costituite da grandi concentrazioni di tombe (anche 40) scavate nella roccia e collegate tra loro da cunicoli che si estendono per chilometri: vere necropoli. Molte sono state rinvenute e portate alla luce, ma si suppone che ne esistano ancora tante da scoprire.
Con l’avvento del cristianesimo, molte leggende si sono perse nel tempo, pur rimanendo le jane personaggi mitici molto presenti nella terra di Sardegna. “Uomo janu” ancora oggi viene definita una persona dal fisico minuto, quasi pre-adolescenziale.
Al di là di queste curiosità, le risorse economiche di Sennariolo si rapportano al numero degli abitanti. Il paese è particolarmente conosciuto per la sua olivicoltura e il suo ottimo formaggio, ricavato dall’allevamento dei greggi. Interessante sarebbe anche una visita alla Chiesa di Santa Vittoria, edificata su di una altura, a pochi chilometri dal centro abitato, in una magnifica posizione panoramica.

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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::932::/cck::

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