::cck::1104::/cck::
::introtext::
Giovedì scorso è stato presentato presso gli spazi del Museo di Arte Contemporanea di Roma il progetto REACTION. Davanti a centinaia di partecipanti… Intervista a Pietro Jona, regista ed ideatore del progetto.
::/introtext::
::fulltext::
Giovedì scorso è stato presentato presso gli spazi del Museo di Arte Contemporanea di Roma il progetto REACTION. Davanti a centinaia di partecipanti sono state snocciolate le caratteristiche principali del social movie che andrà a costituire la grande installazione in programma dal 3 novembre al 3 dicembre alla Factory del Macro di Testaccio.
Intervista a Pietro Jona, regista ed ideatore del progetto.
ITALIANI: ciao Pietro, ci vuoi spiegare da dove nasce l’idea di raccontare la città attraverso gli occhi di chi la vive?
PIETRO: erano anni che covavo l’idea di realizzare un racconto collettivo della città dove sono nato ed in cui vivo. Io ed il mio staff siamo stati tra i pionieri dell’era social, avendo realizzato nel 2000, quando internet era agli albori, un film sul passaggio di millennio in diverse città del mondo. Ora, sedici anni dopo, ci sembrava opportuno ed interessante mettere insieme una serie di immagini realizzate dai cittadini che potessero raccontare la capitale da punti di vista diversi dai soliti canali istituzionali. Abbiamo deciso dunque di adottare la formula del social movie, un grande contenitore nel quale possono trovare spazio le immagini realizzate con smartphone ed altre tecnologie dalle persone che attraversano la nostra metropoli.
ITALIANI: un racconto della città senza censure, privilegiando angoli che solitamente rimangono nell’ombra…
PIETRO: proprio così. Roma, la città eterna, è conosciuta in tutto il mondo per le sue bellezze storiche, dalle vestigia della Roma antica ai magnifici scenari dell’epoca rinascimentale e barocca, ma c’è anche una Roma moderna, fatta di cemento, neon, persone provenienti da ogni angolo del mondo con le loro storie e le loro esperienze. Una Roma sotto traccia che spesso rimane fuori dal racconto patinato che finisce sui media. Con REACTION abbiamo cercato di creare le condizioni per portare alla ribalta quest’aspetto della città misconosciuto, chiedendo ai cittadini e alle tante persone di passaggio di fornirci il loro punto di vista, un modo autentico ed innovativo per raccontare la capitale.
ITALIANI: quando avete esposto il vostro progetto che risposta avete avuto dalle istituzioni?
PIETRO: la risposta che abbiamo avuto dalle autorità capitoline è stata da subito entusiastica. In particolare gli assessorati alla cultura ed alla scuola hanno deciso di patrocinare il progetto creandoci le condizioni per realizzare la grande installazione presso gli spazi del Macro, il luogo simbolo della cultura romana contemporanea. Poi si sa come sono andate le cose, il sindaco è decaduto e la città è stata commissariata, non per questo però ci siamo sentiti abbandonati. Anzi, con le autorità del comune abbiamo continuato a dialogare, un’interazione costante che ci ha consentito di coinvolgere nel progetto le realtà che ci sembravano più interessati, come la rete delle biblioteche capitoline e diverse scuole medie e secondarie.
ITALIANI: e la risposta dei cittadini come è stata?
PIETRO: abbiamo avuto un grande ritorno da parte dei cittadini romani che da subito hanno sostenuto il nostro progetto. Finora sono arrivati centinaia di contributi e tantissimi altri ci stanno arrivando. Eravamo sicuri d’altronde che la città avrebbe risposto positivamente all’iniziativa. Approfitto peraltro per ricordare che ci sarà tempo fino al 31 di marzo per inviarci video ed immagini, una scadenza che potrebbe slittare di qualche giorno proprio in virtù della mole di materiale che ci sta pervenendo in redazione.
ITALIANI: il progetto REACTION può essere esportato ad altre realtà metropolitane?
PIETRO: ora siamo concentrati su Roma ma esportare il progetto ad altre città è la nostra ambizione. Siamo sicuri che una volta portata a termine la grande installazione in programma a fine anno presso la Factory del Macro, saranno tante le metropoli che capiranno la valenza dell’iniziativa e noi siamo pronti ad operare dove le condizioni ce lo consentiranno, in Italia ed in Europa. Abbiamo in particolare dei protocolli d’intesa già avviati con la città di Madrid, nella quale opero da diversi anni e dove abbiamo una sede operativa.
::/fulltext::
::autore_::di Stefano Varsi::/autore_:: ::cck::1104::/cck::