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Se amate in inverno i paesaggi innevati dove gli alberi cristallizzati si trasformano in merletti di ghiaccio, città fiabesche preservate meravigliosamente, castelli medievali e parchi nazionali coperti da manti di neve, se volete passeggiare sul mare gelato e lungo spiagge di neve chilometriche…
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Se amate in inverno i paesaggi innevati dove gli alberi cristallizzati si trasformano in merletti di ghiaccio, città fiabesche preservate meravigliosamente, castelli medievali e parchi nazionali coperti da manti di neve, se volete passeggiare sul mare gelato e lungo spiagge di neve chilometriche, trovare ancora antiche tradizioni che convivono con lo sviluppo e la modernità nord europea, le Repubbliche Baltiche potrebbero essere il posto giusto per voi. E anche se d’inverno le temperature non sono delle più miti (si arriva facilmente a 15 gradi sotto lo zero) la Lituania, la Lettonia e l’Estonia, questi tre paesi affacciati sul Mar Baltico (che è in fondo il mare interno del Nord Europa), sono ancora poco intaccati dal turismo di massa e hanno un fascino tutto particolare. Ogni Repubblica ha una sua lingua arcaica, ed ha mantenuto una sua identità etnica e culturale forte, a dispetto della libertà ed indipendenza arrivata solo nel vicino 1991.
Il viaggio inizia dalla Lituania, lo stato che si trova più a Sud. Vilnius, la sua capitale, è stata nominata Capitale Europea della Cultura nel 2009, dando alla città un forte impulso al rinnovamento. Delle tre repubbliche, la Lituania è forse quella dove il grande spettro delle dominazioni riesce ancora, talvolta, a fare capolino. Sprazzi di cupezza a parte, il centro storico della capitale lituana è molto suggestivo e Vilnius viene spesso paragonata a Roma: sorge anche lei su sette colli, è attraversata dal fiume Nèris e anche la sua nascita è legata ad una leggenda. Si narra che il Granduca Gediminas (il primo Granduca di Lituania) andando a caccia alla confluenza dei fiumi Nèris e Vilnia, si addormentò in un boschetto sacro e sognò un lupo di ferro che ululava talmente forte che pareva fossero cento lupi. Un savio spiegò al Granduca che il sogno era premonitore e che avrebbe dovuto erigere lì un castello e fondare una città, perché l’ululato dei lupi ne simboleggiava la futura fama. Vilnius prese così il nome dal fiume Vilnia.
L’itinerario a piedi si snoda per le vie dell’antico centro di Vilnius, Seanmiestis, quasi interamente pedonalizzato. Il nucleo storico è entrato a far parte dell’elenco del patrimonio artistico mondiale dell’Unesco nel 1994, grazie ai suoi scorci incantevoli. Si parte dalla piazza della cattedrale, Katedros aikste, cuore della città vecchia. Oltre all’imponente cattedrale neoclassica che merita senz’altro una visita, qui si trova anche la statua equestre del granduca Gediminas e la torre campanaria. Dietro la cattedrale, nel parco, si inerpica la strada pedonale che sale sulla collina di Gediminas, belvedere che offre una spettacolare vista panoramica a 360 gradi della città. Per chi non volesse fare la passeggiata, l’alternativa è una comoda funicolare. Scendendo dalla collina, l’itinerario prosegue per Pilies Gatve, una delle vie principali del centro storico, che dal 1530 conduce al Castello di Vilnius ed offre uno degli scorci più belli del centro. Proprio all’inizio della via si trova Sokoladas, una boutique del cioccolato che sembra uscita dalle favole di Andersen. Da non perdere la cioccolata calda, straordinaria, e i cioccolatini fatti in casa. Da visitare nel centro c’è il complesso dell’Università del 1579, che comprende dodici edifici e una chiesa, il cortile della Biblioteca, il Palazzo Presidenziale,che appartenne prima ai Vescovi e poi ai governatori della città, e la Piazza del Municipio. Le Chiese nella capitale lituana sono tantissime ma quelle assolutamente da non mancare sono la Chiesa di Sant’Anna con la sua splendida facciata tardo-gotica costruita in mattoni e la chiesa Barocca di San Casimiro, costruita per i Gesuiti nel 1604. A pochi passi da quest’ultima si trova anche la bellissima Porta dell’Aurora, l’unica rimasta intatta delle nove porte cittadine demolite dal governo alla fine del diciottesimo secolo. Tappa obbligatoria è poi il quartiere di Uzupis, che significa ‘al di là del fiume’, soprannominato la Repubblica Indipendente. Nel 1990 era una delle aree più degradate di Vilnius, con edifici fatiscenti, povertà e scarsi servizi pubblici. Fu proprio grazie a queste condizioni che a partire dagli anni novanta artisti e intellettuali vennero attirati dai prezzi bassi delle case e Uzupis divenne presto il quartiere più alternativo della città. Oggi pullula di gallerie d’arte, laboratori artistici e caffè, una Montmartre lituana in miniatura.
A trenta chilometri da Vilnius invece si trova Trakai, uno dei luoghi più speciali della Lituania. Durante il Medioevo era la capitale dello stato e continuò ad essere la residenza del Granduca anche dopo che la capitale fu spostata a Vilnius, nel 1323. Oggi si trova all’interno del Parco Storico Nazionale e il meraviglioso castello di Trakai, eretto sull’isola del lago Galvé e sospeso sull’acqua, è l’unico castello insulare dell’Est Europa. La fortezza costituisce il più famoso complesso architettonico a scopo difensivo della Lituania. Ancora più suggestivo se visitato poco prima del crepuscolo, quando le luci del castello si riflettono nel lago e tutto è avvolto dalla gelida aria invernale.
Dove dormire e dove mangiare
Semplice ma nutriente, la tradizione culinaria lituana risente molto delle influenze polacche e scandinave. Le patate sono onnipresenti, le aringhe anche e anche la carne è diffusa, sia affumicata che cotta alla griglia, mentre in alcuni posti è possibile trovare anche la cacciagione. In qualsiasi ristorante troverete la zuppa di barbabietola, nella variante calda con panna acida e funghi oppure nella variante fredda con le uova e le patate bollite, entrambe ottime. Per provare queste e altre specialità prettamente Lituane, il ristorante migliore di Vilnius si chiama Lokys, all’interno di un palazzetto del quindicesimo secolo. I sotterranei antichi con le volte di mattoni rendono l’atmosfera molto suggestiva ed i piatti affondano le radici nella tradizione e nella storia lituana. Da Lokys si va soprattutto per mangiare la selvaggina, fra cui cervo, cinghiale e per i più temerari anche lo stufato di castoro.
Per dormire non c’è luogo più ricco di fascino del Narutis Hotel (www.narutis.com), che si trova su Pilies Gatve. Il Narutis è l’albergo più vecchio di Vilnius ed uno dei più antichi dell’est Europa. Una meravigliosa reception che si sviluppa in altezza e che culmina con un immenso lucernario, drappi e velluti con motivi floreali nel decor, grandi piante in ogni angolo. Speciali le stanze, con tappezzerie a fiori e un arredamento da casa delle bambole.
Lasciando la Lituania per dirigersi verso la Lettonia, si passa accanto alla Collina delle Croci. Luogo di pellegrinaggio e meta turistica, si trova nei pressi della città lituana di Šiauliai e vale una visita per la sua peculiarità. La collina è in realtà un’altura su cui si ergono, scenograficamente, quattrocentomila croci di ogni dimensione e materiale, piantate per devozione dai pellegrini.
Galleria fotografica
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::autore_::di Clio Morichini::/autore_:: ::cck::1118::/cck::