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Eboli

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Il centro storico di Eboli. Foto di Geofix - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14625200. https://it.wikipedia.org/wiki/Eboli#/media/File:Eboli_centro_storico.jpg
Ricca di reperti archeologici, nota per il libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”, a pochi chilometri da Salerno, sorge Eboli (Jevule in dialetto).

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Ricca di reperti archeologici, nota per il libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”, a pochi chilometri da Salerno, sorge Eboli (Jevule in dialetto).Di Sonja Pieper - Flickr: Mozzarella Büffel, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15616941 In realtà il racconto di Levi non si riferisce alla città campana, bensì evidenzia le condizioni di arretratezza in cui versava in quel tempo la Basilicata, dove lui, oppositore del regime fascista, era stato confinato. Vasta è la notorietà che la città ha tratto dal racconto, anche se la sua antica storia di per sé dovrebbe essere fonte di curiosità culturale. Diverse versioni sono state attribuite al suo nome: forseda Eu bòlos (buona zolla) o probabilmente da Ebalo, figlio della ninfa Sebeti e di Telone, re di Capri, nominato da Virgilio alla fine del settimo capitolo dell’ Eneide.torre sud del castello Colonna di Eboli.Foto di gianniB, tratta da http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/69627/view
Le origini della città, che sorge sulle pendici del Montedoro, in un territorio per il 90% pianeggiante, sulla piana alluvionale del fiume Sele, sembrano risalire ad epoca preistorica (come dimostra il ritrovamento di una mummia neolitica in località Corno d’Oro). Numerosi sono anche i reperti archeologici risalenti all’età del bronzo e, documentati, sono pure i rapporti economici tra gli etruschi, i greci e gli abitanti di Eboli, che fecero della città un fiorente centro di riferimento commerciale, soprattutto per le tribù lucane dell’entroterra. Con l’arrivo dei romani, una nuova attività costituì per la città notevole fonte di guadagno: la ceramica (dimostrata dalle tre fornaci – piccola, media e grande – ubicate in città). I romani concessero ad Eburnum lo “Status di Municipium” e gli ebolitani divennero a tutti gli effetti “cives” romani. Distrutta nel 410 da Alarico (re dei Goti), poi occupata e saccheggiata dai Saraceni, fu restaurata solo nel Medioevo, prima da Roberto il Guiscardo che fece erigere un imponente castello cinto da mura ed, in seguito, dai Normanni che recuperarono molte chiese, tra cui la Badia di S. Pietro alli Marmi, oggi convento dei frati Cappuccini. Dal 1860, fino al 1927, durante il Regno d’Italia, divenne capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna.Santuario di san Cosma e Damiano. Fonte: http://www.comune.eboli.sa.it/dettagli.aspx?c=1&sc=36&id=50&tbl=contenuti
Sotto il fascismo furono effettuate bonifiche che resero coltivabile molta parte del territorio, sottratto agli acquitrini. Questo, ovviamente, originò una ripresa economica di tutta la zona. Durante il terremoto del 1980 crollarono o furono danneggiati molti edifici e, solo alla fine degli anni ’90, ne è stata completata la ricostruzione.
Eboli si è imposta all’attenzione nazionale ed internazionale per la famosa “mozzarella di bufala”, prodotta per lo più in piccoli caseifici a conduzione familiare. Per onorare questa perla alimentare, ogni anno si svolge la sagra “Pianeta Bufala” che richiama in città anche turisti stranieri. Non sono da trascurare l’industria della pasta, dei mangimi e dei gelati che hanno contribuito notevolmente alla crescita economica della zona.
Oltre a numerose grotte naturali, presenti sul territorio troviamo aree archeologiche con resti di acquedotto romano, cinta murarie e fornaci che si alternano a riserve naturali come quelle sulle fasce litoranee di destra e di sinistra del fiume Sele ed il parco comunale di San Donato.
Interessanti sono i monumenti religiosi e civili come il Santuario di San Cosma e Damiano, il Monastero di Sant’Antonio abate, il Castello Colonna, il Palazzo Martucci, il Palazzo Romano ed il Palazzo Zuccaro.
La cucina, vincolata ai prodotti e al clima del luogo, è fortemente influenzata dalla produzione della mozzarella, ricotta, pomodori, legumi ed agrumi. Gnocchi, spaghetti, melanzane, carciofi, salsicce, salami, fagioli e ceci sono alla base dei gustosi piatti locali.

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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::1173::/cck::

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