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Una totale indifferenza ha accompagnato il numero di rifugiati feriti dalla polizia macedone nel lager di Idomeni, dove sono intrappolate più di 12.000 persone…
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Una totale indifferenza ha accompagnato il numero di rifugiati feriti dalla polizia macedone nel lager di Idomeni, dove sono intrappolate più di 12.000 persone (4.000 bambini), da quando l’Austria ha chiesto a Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia di chiudere il passaggio per i rifugiati. L’Austria ha ora informato il governo italiano che dislocherà alcune centinaia di soldati al confine con l’Italia per chiudere anche questa strada.
L’accordo completamente illegale con la Turchia, che la Merkel ha voluto per disinnescare la sua crescente impopolarità in Germania, ha costretto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e Medici senza frontiere, a rifiutare di partecipare ad una operazione brutale che viola la Carta delle Nazioni Unite ed il trattato europeo (con una tangente di 6 miliardi di dollari per il governo turco autocratico).
I lacrimogeni e gli spari con proiettili di gomma verso i rifugiati di Idomeni sono stati ben accolti dalla crescente ala destra d’Europa, ma anche dall’ISIS, che ottiene una triste giustificazione alla suo appello per la dignità e la libertà del mondo arabo, e un appoggio alla sua strategia verso una guerra di religione.
Ciò che tutti hanno dimenticato è che la polizia austriaca ha fatto un’indagine sui rifugiati scoprendo che questi ultimi hanno un migliore livello di istruzione rispetto alla popolazione austriaca. Ora il gruppo di esperti ed accademici che monitorano il fenomeno migratorio ha pubblicato uno studio (Unpacking a Rapidly Changing Scenario), che prova l’ovvio. Le persone, più di un milione, che hanno rischiato la vita per venire in Europa nel 2015, in gran parte appartengono alla classe media, sono state sradicate dai loro paesi a causa dei conflitti (creati da Europa e Stati Uniti).
Due terzi possiede un’educazione liceale o universitaria e un terzo di tutti i rifugiati, una laurea. In più, due terzi avevano un lavoro stabile prima di lasciare il proprio paese.
Angela Merkel, che aveva originariamente deciso di accettare i rifugiati perché la Germania ha un disperato bisogno di lavoratori, non aveva previsto che i partiti di destra avrebbero potuto utilizzare in modo efficace l’attuale clima di incertezza e frustrazioni di una gran parte degli europei. La sua reazione, simile a quella di tutti i leader europei, è stata quella di togliere la bandiera a quei partiti, utilizzando la stessa retorica. Ora, in Germania ci sono 2.000 incidenti di razzismo al mese, e AFD (Alternativa per la Germania), il nuovo partito di destra, sembra pronto a diventare il terzo partito tedesco.
Nessun uomo di stato è disponibile a rischiare di perdere voti per educare gli elettori a delle verità impopolari, come il semplice fatto che l’Europa non è fattibile senza una grande immigrazione. Le statistiche sono chiare e disponibili. Questa grande ondata di profughi (la più grande dalla seconda guerra mondiale), ha un’età media di 23 anni, metà di quella europea: l’82% ha meno di 34 anni ed i due terzi hanno un elevato livello di istruzione.
La Commissione Europea nel 2015 ha effettuato una proiezione sulla crescita dell’invecchiamento della sua popolazione: ci sarà una riduzione ininterrotta di posti di lavoro tra il 2010 e il 2060. La popolazione in età lavorativa (20-64) è in calo dal 2010. Nel 2060 saranno 50 milioni in meno, da 310 milioni nel 2010 a 260 milioni nel 2060, con un probabile fallimento del sistema pensionistico.
L’occupazione totale (20-64) si ridurrà da 210 milioni nel 2010 a 200 milioni nel 2060: chi si appresta a sostituire quei 10 milioni di posti di lavoro per mantenere l’Europa nella sua fase attuale di concorrenza globale (ben lungi dall’essere ideale)? Chi verserà i contributi per chi è in pensione?
Questa mancanza di posti di lavoro e il probabile fallimento dei sistemi pensionistici avrà luogo in una popolazione molto diversa, molto più vecchia. Mentre abbiamo bisogno di 2,1 figli per coppia, per mantenere stabile la popolazione, questi scenderanno a 1,22. L’età media della maternità, ora a 31,7 anni, salirà a 33 anni nel 2064, e il numero di donne in età fertile (tra i 15 ei 49 anni) sarà ridotto di 4,3 milioni di persone. Infine l’aspettativa di vita, che è oggi a 80 anni per gli uomini e 85,7 per le donne, sarà nel 2064 di 91 anni per gli uomini e 94,3 anni per le donne. Si stima che le persone ultra centenarie costituiranno circa il 10% della popolazione.
Sarebbe opportuno per il lettore ritornare sulle cifre fornite lo scorso anno dalla Commissione Europea in modo da comprenderne il loro reale significato: il mondo che conosciamo oggi non esisterà più. Stiamo discutendo se sia giusto che l’età pensionabile si aggiri attorno ai 65 anni, laddove i nati oggi hanno un’aspettativa di vita pari a 82 anni e secondo l’ILO (Organizzazione Internazionale del lavoro), coloro che ora hanno un’età compresa tra i 18 e i 25 anni percepiranno una pensione pari a 630€ al mese, poiché in molti avranno per molto tempo un lavoro precario e non saranno quindi in grado di pagarsi i contributi e ancor meno di comprarsi una casa… Un altro rapporto dell’ILO indaga sul fatto che i genitori e i nonni di oggi offrono una sicurezza sociale capace di alleviare le pene della disoccupazione. Ma la generazione dei nonni, con la loro pensione ancora decente, si esaurirà nell’arco di tre generazioni e quella dei nuovi genitori non sarà in grado di aiutare allo stesso modo i propri figli… Questo significa che vivremo in un mondo fatto di persone anziane, in cui le nuove generazioni avranno un destino molto più duro…
Ma oggi nessuno parla di futuro. Al contrario, ascoltiamo xenofobi e partiti di destra, che stanno aumentando in tutte le elezioni dei paesi europei, i quali sottovalutano la frustrazione e la paura. Ciò che fanno è tentare un ritorno ai tempi passati, per un’Europa pura, in cui molti saranno costretti ad emigrare in modo da lasciare posti di lavoro per gli europei… e i politici al potere faranno così il loro gioco, invece di discutere su una seria politica dell’immigrazione. I grandi statisti europei, Adenauer, De Gasperi, Schuman, che erano in grado di proporre una visione precisa ai propri cittadini (come abbandonare il nazionalismo per un sogno europeo), sono oggi drammaticamente scomparsi. Il referendum olandese contro l’Ucraina (un regalo inaspettato per Putin, che oltre ad essere un giocatore intelligente è anche uno fortunato), accelererà il decadimento dell’Europa. Gli scandali sulla massiccia partecipazione di leader politici ai fondi segreti di Panama, accelererà anche di più il declino della classe politica, e quindi della democrazia. Le elezioni americane stanno andando proprio verso questa direzione. Quel Cruz che è la moderna incarnazione del Grande Inquisitore Torquemada, un sogno dell’Isis, è diventata la soluzione di Trump. E in una campagna che avrà un costo di oltre 4 miliardi di dollari, saranno essenzialmente pochi sostenitori a coprire le spese. I fratelli Koch, re del carbone, hanno annunciato un investimento di 900 milioni di dollari…
Se un repubblicano vince, possiamo dire addio ad ogni reale tentativo di controllo del cambiamento climatico, che è già di per sé dimenticato, nonostante le prove allarmanti del disastro in arrivo…
In un mondo normale, un uomo di Stato dovrebbe cercare di motivare i giovani, di esaminare il loro futuro. Dovrebbe creare nuove alleanze, abbandonare la vecchia politica, che guarda solo al passato, e tentare di dare voce ad un dibattito sul futuro. La tragedia di Idomeni non è solo un crimine contro l’umanità, contro i valori di giustizia e solidarietà: si tratta di un crimine di stupidità e cinismo… un crimine commesso contro i giovani europei, che non sono consapevoli del loro mondo futuro. Federico Mayor ha ragione quando sostiene che la Banca centrale europea non ha alcun problema ad aggiungere 20 miliardi di dollari al mese ai già 60 miliardi che vanno al sistema finanziario, mostrando chiaramente dove sono concentrate le priorità… il tradimento generazionale sta andando avanti, nell’indifferenza generale. Solo la storia parlerà della Merkel, dell’Hollande, del Cameron, del Rajoy, del Renzi, del Rutte, come di coloro che hanno guardato alla politica come ad una stampella per la propria sopravvivenza, invece che a uno strumento per un mondo migliore… ma sarà troppo tardi.
* Giornalista italiano-argentino. Co-fondatore ed ex direttore generale di Inter Press Service (IPS). Negli ultimi anni ha anche fondato Other News, un servizio che fornisce “informazione che i mercati rimuovono.” Altre News. In spagnolo: www.other-news.info/noticias/ in inglese: www.other-net.info
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::autore_::di Roberto Savio *::/autore_:: ::cck::1197::/cck::