Esteri

Emergenza profughi: il viaggio del Papa a Lesbo

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Papa Francesco a Lesbo. 16-04-2016. Fermo immagine video RaiNews24 - http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-dai-migranti-a-Lesbo-dice-Sono-qui-per-richiamare-il-mondo-imploro-soluzioni-cd6f6930-f969-4b85-9728-373b4315c4b9.html
“Non siete soli”. In queste poche parole, dall’immenso valore simbolico, è racchiuso il significato della visita del Papa a Lesbo, l’isola greca diventata il tristissimo crocevia di migliaia di profughi in fuga da guerre e sofferenze.

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“Non siete soli”. In queste poche parole, dall’immenso valore simbolico, è racchiuso il significato della visita del Papa a Lesbo, l’isola greca diventata il tristissimo crocevia di migliaia di profughi in fuga da guerre e sofferenze.
Un viaggio fortemente voluto da Papa Francesco, in aperto contrasto con l’onda di intolleranza e xenofobia che sta montando in diversi paesi europei. Ultima delle nazioni a sposare la linea della chiusura ai flussi dei disperati che con ogni mezzo stanno cercando di raggiungere il centro Europa, è l’Austria che ha avviato i lavori di costruzione di una barriera in prossimità del valico del Brennero. Un’iniziativa che di fatto sospende il trattato di Schengen sulla libera circolazione, oltre a costituire una gravissima violazione dei principi su cui si fonda l’Unione Europea.
Il viaggio di Papa Francesco a Lesbo vuole essere il coraggioso tentativo di ribaltare questa logica di chiusura, riaffermando il valore della vita umana, della compassione e della solidarietà. L’immagine della bambina siriana inginocchiata ai piedi del Pontefice è di quelle che rimarranno nella storia di questi tempi difficili. Così come l’istantanea del Papa insieme al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e all’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos, riuniti su una banchina del porto per pronunciare un accorato appello per l’accoglienza.
Ma sono gli abitanti di Lesbo i veri protagonisti di questa supplica alla solidarietà. Pescatori, gente comune che si sono prodigati per soccorrere e poi rifocillare i profughi provenienti dalla Turchia. Dall’inizio della anno sono sbarcati sull’isola greca 90mila disperati, mentre nel 2015 sono transitate 445mila persone. Numeri che danno l’idea della tragedia che interi popoli stanno vivendo a poche centinaia di chilometri da noi. La più grande catastrofe umanitaria dalla fine della seconda guerra mondiale, secondo le parole dello stesso Papa. Un dramma che tutti i paesi d’Europa dovrebbero sentire proprio, prendendo esempio proprio dagli abitanti di isole come Lesbo o Lampedusa, i primi avamposti di questi viaggi della disperazione.

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::autore_::di Diego Grazioli::/autore_:: ::cck::1213::/cck::

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