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Fondata tra il 1554 ed il 1591 da Vespasiano Gonzaga, è da sempre considerata una delle più belle cittadine del Rinascimento italiano.
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Fondata tra il 1554 ed il 1591 da Vespasiano Gonzaga, è da sempre considerata una delle più belle cittadine del Rinascimento italiano. Stretta tra i ducati di Milano (Governatorato spagnolo), Parma e Piacenza (Farnese) e Mantova (Gonzaga), fu resa completamente autonoma da Vespasiano, che trasformò l’antico borgo in una fortificazione militare, dotandola di possenti mura, ma, valorizzandola, con palazzi, chiese e monumenti di grande pregio. Il suo, è da tutti considerato il primo, vero esperimento architettonico, basato sull’idea della costruzione di una “città ideale”. Una sorta di “Piccola Atene”. Nel novembre 1577, l’Imperatore Rodolfo elevò Sabbioneta a Ducato indipendente. Purtroppo, per volere della duchessa Isabella, figlia di Vespasiano, alla morte di questo (26 febbraio 1591), molti arredi e oggetti preziosi furono trasferiti a Milano, sua dimora abituale. Nel 1747 il ducato, passato dopo varie successioni ai Gonzaga di Guastalla, fu annesso dagli Asburgo d’Austria al Sacro Romano Impero.
Il Comune, che conta circa 4mila abitanti, dista da Mantova solo 33km e sorge in una zona prettamente pianeggiante, sulla “sabbia” asciutta, di un terreno alluvionale lungo l’antica via Vitelliana tra il Po e l’Oglio, bonificato dai benedettini nell’XI secolo. Da qui il suo nome “Sabbioneta”. Si hanno segni di insediamenti romani nella zona già dal I° secolo a.C., seguiti dai bizantini e dai carolingi.
Oggi Sabbioneta conserva intatta la sua struttura urbanistica, racchiusa da mura stellate che consentono l’accesso alla città attraverso la Porta Imperiale e quella della Vittoria. Al suo interno si possono ammirare raffinati edifici rinascimentali come la Galleria degli Antichi, in Piazza d’Armi e il Teatro Olimpico, decorato con affreschi di Paolo Veronese.
Di grande valore storico sono soprattutto il Palazzo Ducale ed il Palazzo Giardino.
Il Palazzo Ducale o Palazzo Grande, primo edificio costruito da Vespasiano, fu la residenza del Duca, sede dell’attività politica e amministrativa del governo. Suddiviso in due piani, presenta, all’entrata, un porticato di marmo cui si accede attraverso un’ampia gradinata. E’ attraversato da grandi sale decorate, tra le quali merita un’attenzione particolare la Sala di Diana ed Endimione, affrescata da Giovan Francesco Bicesi, detto Fornarino. Un’importante raccolta di libri e manoscritti antichi, un tempo qui conservati, furono lasciati da Vespasiano ai Padri Serviti e da questi trasferiti nel 1626 nella Chiesa dell’Incoronata che costituisce un altro tesoro storico della città.
Il Palazzo Giardino (o “Casino”), edificio di modeste dimensioni, costruito in una zona riservata, era un luogo destinato all’“otium”, dove il duca si ritirava a leggere, studiare o rilassarsi dagli impegni di governo. Nonostante la struttura abbastanza sobria, all’interno sono conservate sale decorate con preziosi affreschi, probabilmente realizzati su precise indicazioni dello stesso Vespasiano.
La Chiesa dell’Assunta, la Chiesa di San Rocco e del Carmine, la Sinagoga concludono la passeggiata attraverso questa stupenda città inserita dall’UNESCO nel 2008 nella World Heritage List.
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::autore_::di Luisanna Tuti::/autore_:: ::cck::1294::/cck::